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A marzo 2012 i prezzi di bar e ristoranti, oltre un punto percentuale sotto l’inflazione generale, si mantengono sullo stesso livello del mese precedente (+2,1%). I prezzi al consumo si attestano a +3,3%.
L’inflazione acquisita della ristorazione, registrata a marzo, è dell’1,4%, nove decimi di punto al di sotto di quella generale (2,3%).
Tra il 2007 ed il 2011 la spesa media annuale delle famiglie italiane è calata, al netto delle variazioni nel potere d’acquisto della moneta dovute all’inflazione, del 6,1% pari in valore a poco meno di duemila euro all’anno.
Il calo è quasi generalizzato a livello di tipologia di bene e/o di servizio. A salvarsi sono soltanto le spese per comunicazioni (+3,5%)
A febbraio 2012 lieve accelerazione dell’inflazione generale (+3,3%) mentre i prezzi di bar e ristoranti si mantengono sullo stesso livello del mese precedente (+2,1%). L’inflazione acquisita è dell’1,2% sette decimi di punto al di sotto di quella generale.
Tra gennaio e dicembre dello scorso anno sono nate oltre 15mila imprese che svolgono attività di ristorazione (bar, ristoranti, mense, catering) a fronte delle quali 21mila hanno cessato l’attività. Il saldo, pertanto, è negativo per poco più di 6mila unità.
L’aumento dell’IVA dal 10% al 12% per i servizi di ristorazione si tradurrà in un costo aggiuntivo per le famiglie pari ad oltre un miliardo di euro, 220 milioni dei quali per il solo pranzo di mezzogiorno degli 8 milioni di lavoratori che lo consumano abitualmente fuori casa.
A gennaio 2012 i prezzi di bar e ristoranti si sono attestati oltre un punto percentuale al di sotto dell’inflazione generale (2,1% vs. 3,2%).
L’inflazione acquisita è dell’1,0% sei decimi di punto al di sotto di quella generale.
Tra il 2005 ed il 2010, pur nell’ambito di una congiuntura particolarmente difficile, le grandi imprese del turismo (più di 500 dipendenti) hanno creato oltre 10mila posti di lavoro pari al 12,9% dello stock di inizio 2005. Nello stesso periodo l’occupazione complessiva nelle grandi imprese è scesa di circa tre punti percentuali come sintesi di un forte decremento nei settori dell’industria (-8,0%) e di un modestissimo incremento nei servizi (+0,2%).
Dalla ristorazione arrivano segnali poco incoraggianti nonostante un calendario favorevole per la presenza del periodo festivo collegato al Natale.
Peggiora il quadro congiunturale nel quarto trimestre 2011 e le aspettative di breve termine non sono incoraggianti.