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Nel 2011 i prezzi dei pubblici esercizi hanno subito un incremento medio pari al 2,2% (stesso livello del 2010), sei decimi di punto al di sotto della variazione dei prezzi al consumo (+2,8%) che, invece, è risultata in sensibile accelerazione rispetto al 2010 quando si attestò al +1,5%.
Nel mese di novembre i prezzi dei pubblici esercizi mantengono il profilo del mese precedente. La variazione congiunturale è di +0,2% e quella tendenziale si conferma a +2,3% a fronte di una dinamica dei prezzi al consumo che è stata di -0,1% e +3,3%. L’inflazione acquisita è del 2,1%, sei decimi di punto al di sotto di quella generale.
Ad ottobre 2011 i prezzi di bar e ristoranti si sono attestati oltre un punto percentuale al di sotto dell’inflazione generale (2,3% vs. 3,4%). Qualche tensione sui prezzi delle mense che in un anno sono aumentati del 3,3%.
Rispetto al mese di settembre hanno mostrato maggiore vivacità i prezzi della colazione al bar con un aumento dello 0,4%.
Gli ultimi dati sull’andamento del turismo internazionale nel nostro Paese sono un’incoraggiante boccata d’ossigeno. All’aumento dei turisti stranieri corrisponde, tuttavia, un decremento del turismo interno che, sebbene non sia ancora possibile dimensionarlo con precisione, lascia intendere che difficilmente il saldo potrà essere positivo.
D’altra parte le speranze riposte nel mese di settembre si sono infrante contro
I prezzi di bar e ristoranti hanno subito un incremento sul mese di agosto dello 0,3% mentre rispetto ad un anno fa l’incremento è stato del 2,2%, otto decimi di punto al di sotto del tasso di inflazione generale.
Dalla ristorazione arrivano segnali poco incoraggianti pur nella concomitanza di una stagione (l’estate) che, generalmente, costituisce un punto di forza del settore.
INFLAZIONE A SETTEMBRE: LA RISTORAZIONE NON HA COLPE
La ristorazione non ha contribuito allo scalino dell’1,2% su base mensile registrato dai prezzi del comparto “alloggio e ristorazione” nel mese di settembre. A ben leggere i dati si scopre che i prezzi dei servizi di alloggio sono
L’innalzamento dell’aliquota IVA dal 20% al 21% determinerà, nell’anno in corso, uno scalino inflazionistico stimato in una forbice compresa tra lo 0,1% e lo 0,2%.