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Il prossimo 10 giugno alle ore 15 presso Confcommercio Milano - Corso Venezia 47 (M1 Palestro) - Sala Colucci si terrà l’ incontro, organizzato in collaborazione con Epam - Unione Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza per presentare i vantaggi dell’offerta dedicata ai soci FIPE scaturenti dell’accordo con Intesa Sanpaolo.
È obiettivo comune di tutti gli attori coinvolti offrire un approfondimento sulle opportunità offerte dai pagamenti digitali e da una più consapevole cultura finanziaria, nello specifico settore dei pubblici esercizi.
La Federazione: “Avanti per garantire la concorrenza leale in tutto il settore”
Il Manifesto “Per non mangiarsi il futuro” promosso da Fipe – Federazione Italiana pubblici Esercizi, sta raccogliendo grande consenso: sono centinaia le firme di ristoratori e pubblici esercenti raccolte alla pagina dedicata e direttamente ai telefoni della Federazione. Tra i firmatari, accanto a grandi chef di fama internazionale, ristoratori grandi e piccoli, gruppi della ristorazione commerciale, di città d’arte e di piccoli centri, senza distinzione. Perché la concorrenza senza regole rappresenta una ferita per tutto il settore.
I temi della sostenibilità ambientale continuano ad essere di grande attualità, non solo per i continui allarmi sullo stato di salute della Terra, che arrivano da climatologi, ambientalisti ed ecologisti, ma anche per una nuova e più attenta sensibilità che il problema raccoglie da una fascia sempre più ampia della popolazione mondiale.
Si mangia e si beve dappertutto. Questo è il contesto che caratterizza oramai i centri storici delle nostre città. Take away, negozi alimentari, artigiani, minimarket: una miriade di attività senza servizio, senza personale, senza spazi. Non hanno il bagno, obbligatorio per bar e ristoranti, pagano in alcuni casi la metà o un quarto di quanto pagano bar e ristoranti per lo smaltimento dei rifiuti, se danno da bere ad un minore di 16 anni o ad un cliente in stato di ebbrezza la sanzione non è penale come per bar e ristoranti ma amministrativa e non rischiano la chiusura dell’attività.
Se le regole hanno un ancora un senso, la stessa attività presuppone che si applichino le stesse regole. Questa è la posizione che Fipe ha voluto riportare nel manifesto/appello lanciato alle Istituzioni e che ti invitiamo a firmare.
Sono 29 i ristoranti della provincia che hanno già aderito all’innovativa iniziativa.
La possibilità di riportare a casa, utilizzando appositi contenitori, le porzioni di cibo e le quantità di vino non consumate durante il pasto.