26
La lotta allo spreco alimentare passa dal ristorante
Ascom Bergamo, Fipe e Comieco lanciano la campagna “rimpiattino”
42 ristoranti hanno già aderito
La lotta allo spreco alimentare passa dal ristorante. Ascom Bergamo Confcommercio lancia la nuova campagna contro lo spreco alimentare “Rimpiattino, la doggy bag all’italiana”: contenitori in cartoncino riciclabile firmati da affermati designer e illustratori che permettono di portare a casa dal ristorante, in tutta comodità, il cibo e le bevande non consumate.
E’ partito oggi da ben 23 ristoranti varesini che hanno già aderito a questa iniziativa il viaggio di #Rimpiattino lungo tutto lo stivale contro lo spreco alimentare.
Dei coloratissimi contenitori composti da cartone riciclato grazie al quale i clienti dei ristoranti avranno modo di portarsi a casa quanto rimasto del pranzo o della cena, l’idea per una cultura antispreco lanciata da Fipe insieme a Comieco.
Accordo Fipe - Intesa SanPaolo
Nuovi servizi digitali e finanziamenti per le aziende associate
Fipe ha definito un accordo di collaborazione con Intesa San Paolo che affianca ai tradizionali prodotti bancari alcuni servizi di accesso al credito particolarmente interessanti sia sotto il profilo delle condizioni che delle modalità di erogazione. Si tratta di prodotti e servizi, forniti in esclusiva ai soci del sistema.
Capacchione: “Si apre uno spiraglio per la categoria. Primo obiettivo: ricostruire gli stabilimenti distrutti dalle mareggiate e far ripartire gli investimenti”.
“Apprendiamo che, finalmente, si è aperto uno spiraglio nella ‘battaglia’ degli imprenditori balneari italiani per veder riconosciuto il diritto ad esistere e a continuare a lavorare nell'interesse del Paese” afferma Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe Confcommercio.
L’organizzazione sta incontrando le amministrazioni comunali per chiedere controlli più serrati sulla somministrazione non autorizzata
Cene aziendali: in un periodo così difficile, quelle organizzate per gli auguri di Natale potrebbero essere una boccata d’ossigeno per le imprese della somministrazione che, con grande fatica, ogni giorno si destreggiano tra regole e tasse di ogni tipo. Invece no: specie in questo periodo, l’abusivismo della cosiddetta somministrazione non convenzionale, e soprattutto non autorizzata, pesa come un macigno sui bilanci dei ristoranti umbri.