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I DATI FIPE: TUTTI I NUMERI DI UNA VERA E PROPRIA "ISTITUZIONE"
• In occasione della prima apertura italiana della catena "made in Usa", la Federazione Italiana Pubblici Esercizi racconta "l'Italia in una tazzina": "Un mondo fatto di una qualità difficile da replicare, ma l'apertura di Starbucks è uno stimolo per migliorare in innovazione".
• Sono 149.154 i bar oggi in attività in Italia secondo i dati della Federazione Italiana Pubblici Esercizi, con un volume di affari di 18 miliardi di euro.
“La Federazione ha appreso con preoccupazione alcune indiscrezioni relative all’intenzione del Governo di limitare l’utilizzo del voucher alle sole strutture ricettive, e non più alle aziende del settore turismo che applicano il contratto collettivo. La sua reintroduzione, fortemente auspicata dalla Federazione, implicherebbe la restituzione alle aziende del settore della possibilità di avere a disposizione uno strumento legale e tracciabile per regolamentare le prestazioni di lavoro occasionali. Prestazioni frequenti nelle aziende a vocazione turistica, e dunque non solo alberghi, ma anche ristoranti, stabilimenti balneari e tutti i pubblici esercizi che devono rispondere ad una domanda di lavoro caratterizzata da alta flessibilità e stagionalità”.
DALLA CASSAZIONE VINCOLI AI CIRCOLI PRIVATI SULLA SOMMINISTRAZIONE.
"Sono anni che aspettiamo. L’Ordinanza della Cassazione riconosce un principio sacrosanto per il quale ci siamo sempre battuti, quello dello ‘stesso mercato stesse regole’. Una regola semplice, banale nella sua elementare comprensione, che tuttavia nella ristorazione non viene applicata.
A Londra la Federazione Italiana Pubblici Esercizi e TripAdvisor hanno sancito una storica intesa nel primo incontro a livello planetario con un'associazione di categoria delle imprese di ristorazione. Tra i punti della "soluzione Fipe" il potenziamento dei filtri di ricerca sulla piattaforma, che su richiesta italiana verrà applicato su scala mondiale.
"Il termine “dignità” dovrebbe riguardare non solo i lavoratori dipendenti, ma anche gli imprenditori, che meritano lo stesso rispetto e considerazione, favorendoli nello svolgimento di attività spesso caratterizzate da difficoltà - economiche ed organizzative - che la crisi ha aggravato. Il provvedimento sul lavoro, purtroppo, non va in questa direzione perché introduce elementi di contrasto alle formule contrattuali di flessibilità di cui le imprese hanno bisogno". Questo il commento del Presidente di Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi Lino Enrico Stoppani al via libera al Dl Dignità ricevuto dal Consiglio dei Ministri.
Siamo pronti a raccogliere la sfida per il rilancio del turismo italiano e per la valorizzazione della filiera agroalimentare. Al Ministro Centinaio gli auguri di buon lavoro e l'impegno a mettere a disposizione la competenza e il lavoro di centinaia di migliaia di imprese della ristorazione italiana.
L’ipotesi di riduzione del ricorso ai contratti a termine inserita nel cosiddetto "decreto dignità" vede la netta contrarietà delle aziende della ristorazione. I contratti a termine costituiscono uno strumento vitale e necessario per tutto il comparto del fuoricasa, caratterizzato da stagionalità e picchi di lavoro difficili da prevedere.
I prezzi della ristorazione e più in generale dei principali servizi turistici continuano ad avere una dinamica contenuta. A giugno la variazione congiunturale è stata negativa per un decimo di punto percentuale (un anno fa era a +0,4%) mentre l’aumento tendenziale si è fermato all’1,0% contro l’1,5% del mese scorso. La ristorazione, dunque, non contribuisce all’accelerazione dell’inflazione registrata nel mese di giugno nonostante l’avvio della stagione estiva.
"4 chef italiani tra i 50 migliori al mondo, tra i quali Massimo Bottura ritornato al vertice della classifica, testimoniano la forza e la considerazione internazionale alla cucina italiana e costituiscono esempi sui quali rafforzare e consolidare la nostra scuola e la nostra storia, capace di valorizzare le straordinarie materie prime del nostro Paese.
L'accordo è frutto di una proficua collaborazione tra la Federazione Italiana Pubblici Esercizi e ICA - Federgrossisti, all'insegna di una maggiore trasparenza delle relazioni tra torrefattori e pubblici esercizi.
Dalla tazzina del mattino a quella del dopo pranzo, quando si parla di caffè i consumatori italiani sono chiari: con la qualità non si scherza. Una qualità che viene prima di tutto garantita da relazioni corrette e trasparenti lungo la filiera della bevanda più amata nel Belpaese. Su questa base Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi e ICA - Federgrossisti firmano oggi il primo contratto condiviso della filiera del caffè: un accordo che ha ottenuto il patrocinio di Confcommercio e volto a regolare i rapporti commerciali tra torrefattori e pubblici esercizi.