DECRETO PIANTEDOSI, FIPE: “ADDOSSATE RESPONSABILITÀ CHE NON COMPETONO AI PUBBLICI ESERCIZI. NOI MAI COINVOLTI”

25 Gennaio 2025

Roma, 25 gennaio 2025FIPE-Confcommercio esprime profonda contrarietà e delusione riguardo al decreto emanato dal Ministero dell’Interno, che introduce nuove linee guida per la prevenzione di atti illegali e situazioni di pericolo nei pubblici esercizi.

Siamo sconcertati non solo dal contenuto del decreto, ma  anche dalle modalità con cui questo è stato concepito: quale prima associazione di rappresentanza del settore dei pubblici esercizi, è inaccettabile che la FIPE non sia stata consultata. Con l’adozione di questo decreto, si spostano responsabilità di ordine pubblico, che spettano allo Stato, alle attività che svolgono un servizio per la cittadinanza”, afferma Aldo Mario Cursano, Vicepresidente Vicario di FIPE-Confcommercio. “Le attività sono già responsabili all’interno dei propri locali, con organizzazioni strutturate per garantire la massima sicurezza ai nostri clienti. Abbiamo sistemi di sicurezza, attività di formazione e prevenzione che rispondono alla nostra funzione: accogliere e servire i cittadini. Ma non possiamo occuparci di ciò che avviene all’esterno dei nostri spazi, perché non è pertinente alle nostre responsabilità e funzioni”.

Oltre a lamentare la mancata consultazione dell’associazione, FIPE sottolinea inoltre come il decreto preveda obblighi insostenibili per gli esercenti, quali l’installazione di costosi sistemi di videosorveglianza e la designazione di referenti per la sicurezza, imponendo ulteriori oneri a un settore già gravato da pesanti costi e adempimenti.

La Federazione respinge l’idea che i pubblici esercizi siano percepiti come luoghi di pericolo o eccesso. Al contrario, le attività degli esercenti offrono un servizio alla cittadinanza, sono luoghi di socialità e non di rischio. La funzione di ordine pubblico è e deve rimanere una competenza esclusiva delle forze dell’ordine. Addossare ulteriori responsabilità agli esercenti, già schiacciati da obblighi gravosi, è una scelta che penalizza l’intero settore.

FIPE chiede che il decreto venga rivisto, avviando un dialogo trasparente e costruttivo con le organizzazioni di categoria. FIPE resta a disposizione per contribuire a soluzioni che tutelino sia la sicurezza pubblica sia le esigenze delle imprese.

Non hai trovato quello che cercavi?
Seguici su