CONFERENZA STAMPA

#sicurezzaVera Savona

13/02/2024

Conferenza Stampa di presentazione

Martedì 13 febbraio 2024 dalle ore 10.00  

Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Savona (Corso Agostino Ricci, 14 – 17100 Savona SV)

I LOCALI DI SAVONA FANNO RETE

CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE.

FIPE-CONFCOMMERCIO LANCIA ‘#SICUREZZA VERA’

I Pubblici esercizi diventano presidi di legalità: al via la formazione del personale e una App per le segnalazioni dirette alla Polizia di Stato.

SAVONA 13 febbraio 2024 – Il mondo dei bar, dei ristoranti e dei locali notturni è pronto a fare la sua parte nel contrasto alla violenza di genere.

Anche a Savona sta per entrare nel vivo il progetto #sicurezzaVera, ideato dal Gruppo imprenditrici di Fipe Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, in sinergia con la Polizia di Stato, con la quale nel 2021 è stato siglato un protocollo d’intesa che prevedeva il lancio del progetto in via sperimentale in 20 città.

Il documento è stato rinnovato con il nuovo direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato, Alessandro Giuliano, il 19 ottobre 2023.

E ora l’iniziativa approda a Savona: la sede di Confcommercio ha fatto da cornice alla presentazione dell’importante progetto, che mira a trasformare i pubblici esercizi della città della Torretta in “sentinelle contro la violenza sulle donne”.

Si tratta di un progetto che mira a diffondere sicurezza e a trasmettere la cultura della legalità, attraverso la formazione del personale che lavora nei pubblici esercizi. L’iniziativa è soprattutto uno strumento concreto ed efficace per combattere il fenomeno della violenza, che in Italia vede il 31,5% delle donne subire una o più aggressioni nel corso della vita.

Anche a Savona il tema della violenza sulle donne è una ferita aperta, dopo due casi di femminicidio: lo scorso ottobre Etleva Bodi è morta dopo due giorni di agonia, a soli 31 anni, dopo che era stata strangolata dal marito in casa. Prima ancora, a maggio 2023, Danjela Neza era stata uccisa con un colpo di pistola dall’ex fidanzato, che non accettava la fine della relazione. I due lavoravano insieme in pizzeria e proprio questo aspetto avvalora la presa di coscienza dei pubblici esercizi, che ora vogliono essere parte attiva per diffondere educazione e stoppare la violenza.

«Quella per il rispetto e la libertà delle donne è la madre di tutte le battaglie, che come comunità abbiamo il dovere di portare avanti – spiega Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo Donne Imprenditrici di Fipe Confcommercio e principale promotrice dell’iniziativa -. Per vincerla dobbiamo sfruttare tutte le risorse a nostra disposizione e una di queste sono senza dubbio i locali che animano le nostre città: in Italia esiste un bar ogni 400 abitanti e un pubblico esercizio ogni 250. È da questo dato che siamo partiti per costruire una vera e propria rete di protezione e tutela diffusa. Una rete che opera quotidianamente nelle aree centrali come in quelle periferiche delle città».

«È un orgoglio poter estendere questo importante protocollo nel Savonese – interviene Carlomaria Balzola, presidente provinciale di Fipe -, specie in un momento storico nel quale la violenza sulle donne è diventata una piaga sociale. L’omicidio di Danjela Neza, che ha portato all’ergastolo del suo assassino, è stato uno choc per tutti. Danjela lavorava in un locale savonese, qui ha conosciuto l’uomo che le ha tolto la vita. Forse bastava rompere un anello della catena per avere un finale diverso. Adesso è il momento della presa di coscienza: crediamo che i pubblici esercizi possano giocare un ruolo importante, diventando presidi di legalità e punti di appoggio per tutte le persone che si trovano in difficoltà.

In collaborazione con il questore Alessandra Simone partiranno corsi di formazione per il personale che lavora nei pubblici esercizi, a quel punto ci faremo promotori della cultura di genere verso l’esterno. A Milano una ragazza si è salvata da una violenza perché è entrata in una paninoteca, ha fatto il gesto antiviolenza e l’operatore al bancone ha capito la situazione. Non bisogna essere eroi, ma non ci si può voltare dall’altra parte ed è questa la filosofia che, primi in Liguria, ci vede in azione per favorire la sicurezza».

Il progetto #sicurezzaVera si inserisce all’interno della campagna di comunicazione “Questo non è amore”, lanciata nel 2016 dalla Polizia di Stato e mette al centro i pubblici esercizi, sia come luogo da rendere sicuro per chi ci lavora e chi li frequenta sia come presidio territoriale per qualunque donna in difficoltà.

«La Polizia di Stato da lungo tempo è attiva sul fronte del contrasto alla violenza di genere, con una particolare attenzione a quello della prevenzione – spiega il Questore di Savona, Alessandra Simone -. Sostenere questo progetto significa non solo contribuire a diffondere la cultura di genere, ma anche aumentare i livelli di sicurezza delle donne, individuando strategie e modalità sempre più efficaci e nuove. I locali pubblici, realtà capillari presenti sul territorio, diventeranno presidi di sicurezza per le donne: lì potranno trovare aiuto e persone in grado di riconoscere una situazione di pericolo, attivando le Forze dell’Ordine se necessario».

Per diffondere la cultura della sicurezza e sensibilizzare la popolazione è stato attivato un doppio binario.

Da un lato Fipe-Confcommercio, nelle prossime settimane, avvierà la formazione dedicata al personale dei locali che si iscriveranno alla piattaforma – www.sicurezzavera.it – per approfondire le tematiche afferenti alla violenza di genere e gli strumenti di tutela delle vittime.

Dall’altro i locali avranno a disposizione un canale preferenziale all’interno della app YouPol (scaricabile gratuitamente da tutti su iOs e Android), per segnalare alla centrale di polizia eventuali casi sospetti, utilizzando l’hashtag FIPE nel messaggio e attivando così una procedura di intervento rapido.

«All’estero è prassi consolidata considerare i pubblici esercizi come un porto sicuro in caso di difficoltà – interviene il presidente Confcommercio Savona Enrico Schiappapietra -. In Italia questa cultura deve crescere ancora e può migliorare con l’impegno di tutti: noi abbiamo deciso di essere parte attiva del processo di responsabilizzazione. Le attività commerciali tutte sono già un territorio sicuro e possono essere considerate un presidio di sicurezza. Grazie a questo progetto arriverà formazione, una presa di coscienza che può far la differenza, affinché in futuro nessuno si possa trovare in difficoltà e tutti sappiano che non sono soli. Le luci delle nostre vetrine, delle attività saranno sentinelle sul territorio, dove vogliamo valorizzare la nostra presenza».

Non hai trovato quello che cercavi?
Seguici su