Mixer feb. 23 – Più liquidità per il caro bollette
L’ANDAMENTO DEGLI AUMENTI DEL 2022 HA COLPITO GRAVEMENTE I PUBBLICI ESERCIZI. PER TUTELARLI, ARERA DOVRÀ METTERE IN CAMPO MONITORAGGI PIÙ APPROFONDITI
di Giulia Romana Erba
I conti dei pubblici esercizi sono in rosso e l’uscita più onerosa riguarda la bolletta energetica. Un allarme che parte da un dato che fotografa l’incidenza drammatica che le bollette monstre hanno avuto nel 2022 sui 300mila pubblici esercizi del Paese.
Bar e ristoranti, nel 2022, hanno speso circa 9 miliardi di euro per il pagamento delle bollette, 6 miliardi di euro in più rispetto al 2021; In pratica, mediamente ciascun bar è stato costretto a far fronte a una spesa di 16mila euro per luce e gas a fronte dei 5,5mila euro di un anno fa. Discorso analogo per i ristoranti che, in media, hanno speso 34mila euro in bollette, rispetto agli 11mila del 2021.
Ciò che deve maggiormente preoccupare è che l’incidenza del costo dell’energia ha pesato sul conto economico quasi 3 volte più che nel 2021. Secondo una simulazione dell’Ufficio Studi Fipe, infatti, se un anno fa le bollette incidevano per il 4,6% sui ricavi di un esercizio medio, nell’anno appena concluso l’incidenza salirà è salita al 13,3%.
Una stangata che arriva dopo due anni di forte contrazione dei consumi che ha messo a dura prova la tenuta del settore. La chiusura di 40 mila imprese e la cancellazione di 200 mila posti di lavoro sono lì a testimoniarlo.
Senza una vigilanza attiva da parte dell’Autorità di regolazione per Energia, Ambiente e Reti sui fornitori, le misure adottate per mitigare gli effetti del caro bollette rischiano di essere inefficaci.
La scadenza del 16 marzo 2023 per comunicare all’Agenzia delle Entrate l’importo di credito maturato nel 2022, pena la decadenza dal diritto alla fruizione dei crediti stessi, appare eccessivamente penalizzante. La procedura di calcolo non sempre è agevole e non sempre le società fornitrici danno le informazioni tempestivamente.
È indispensabile che ARERA svolga una costante azione di monitoraggio, vigilanza e controllo affinché le società fornitrici si astengano dal porre in essere comportamenti aggressivi utilizzando a proprio vantaggio le asimmetrie informative che caratterizzano il sistema energetico, ad esempio contravvenendo (o eludendo) la sospensione delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia elettrica e del gas di cui all’art. 3 del D.L. Aiuti-bis o chiedano garanzie fideiussorie e anticipi insostenibili.
I Pubblici Esercizi soffrono di una forte carenza di liquidità dovuta a tre anni particolarmente difficili segnati dall’emergenza Covid, dall’impennata dei costi di approvvigionamento delle materie prime energetiche ed alimentari.