Direttiva n. 2020/2184: acqua di rubinetto per i clienti dei pubblici esercizi

24 Dicembre 2020

In data 23 dicembre 2020 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva (UE) 2020/2184 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2020, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano.

Il provvedimento, in estrema sintesi, ha lo scopo di tutelare la salute pubblica dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, garantendone la salubrità e la pulizia.

Per quel che maggiormente riguarda i Pubblici Esercizi, l’art. 16 della Direttiva prevede che gli Stati membri, al fine di promuovere l’uso dell’acqua di rubinetto destinata al consumo umano, possano, tra l’altro, “incoraggiare la messa a disposizione di tale acqua a titolo gratuito, o a prezzi modici, per i clienti nei ristoranti, nelle mense, e nei servizi di ristorazione”.

Trattasi di una disposizione che, grazie al lavoro di presidio effettuato da FIPE e HOTREC (l’associazione europea dei Bar, Ristoranti e Cafés), differisce da quanto originariamente previsto nella proposta di Direttiva, nella quale gli Stati membri venivano chiamati a incoraggiare la messa a disposizione di acqua potabile nei servizi di ristorazione anche ai non clienti.

Come sottolineato nelle interlocuzioni che la Federazione e Hotrec hanno avuto con le Istituzioni Europee, si sarebbe trattato di una disposizione la cui stretta applicazione avrebbe potuto portare a gravi conseguenze organizzative, oltreché economiche, nel contesto di una normale attività di Pubblico Esercizio.

Si consideri, invero, a mero titolo esemplificativo, che cosa sarebbe potuto accadere nei luoghi altamente turistici, ove gli esercizi di ristorazione sarebbero stati costretti a fornire un servizio a turisti che, pur non essendo clienti, avrebbero quindi potuto affollare i locali, ostacolando lo svolgimento dell’ordinaria attività.

Senza contare che la fornitura del servizio in parola implica un aumento del carico di lavoro per il personale e costi che non sono certo irrisori, tra cui quelli relativi alla pulizia dei bicchieri, degli eventuali sistemi di filtraggio e della loro manutenzione.

Come sopra già sottolineato, il testo ufficiale della Direttiva contempla unicamente la fornitura del servizio ai clienti dell’esercizio ed è bene sottolineare che l’utilizzo del termine “incoraggiare” lascia propendere per la tesi secondo cui gli Stati Membri non introdurranno un obbligo in tal senso, bensì una mera raccomandazione. Ad ogni modo, la Federazione monitorerà il procedimento di recepimento della Direttiva dello Stato italiano che, a norma dell’art. 24, dovrà concludersi entro il 12 gennaio 2023.

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