L’impatto della pandemia sui consumi in Europa

8 Giugno 2022

Alta è la flessione dei consumi in ambito turistico, culturale e di trasporto, laddove invece si osserva la controtendenza del settore alimentare domestico. Calo anche per il fuoricasa e l’abbigliamento

di Luciano Sbraga, Vicedirettore Fipe

Mixer giugno 2022

La pandemia e costata circa 840 miliardi di euro di PIL ai paesi dell’Unione europea, 625 miliardi di soli consumi. Le misure restrittive hanno fortemente penalizzato alcune voci di spesa delle famiglie, tra cui spiccano (negativamente) il turismo, i trasporti e la cultura. Insieme, questi tre voci, hanno fatto registrare un taglio di oltre 516 miliardi di euro.

Con la pandemia c’è anche chi ha guadagnato. In primis la filiera del consumo alimentare in casa dove le famiglie hanno speso 24 miliardi di euro in più del 2019 e quella delle spese obbligate con 14 miliardi di euro di incremento.

Questo ‘terremoto’ ha ridisegnato la struttura dei consumi delle famiglie in particolare facendo aumentare il peso del consumo alimentare domestico (dal 13% al 14,8%) a scapito di quello fuori casa (dall’8,7% al 6%). Nelle altre voci di spesa ci sono stati un po’ di aggiustamenti più o meno importanti come nel caso delle spese per l’abitazione che dal 23,5% del 2019 salgono al 25,7% del 2020. Se si passa dagli scostamenti assoluti a quelli percentuali l’impatto della pandemia e soprattutto delle misure restrittive adottate dai governi si svela con maggiore dovizia di particolari. Nel settore del turismo, qui condensato nella voce ‘hotel e ristoranti’, i consumi sono calati del 37,8% a livello di Unione Europea e del 38,5% a livello di eurozona.

Male i trasporti ma anche abbigliamento e calzature con flessioni che sfiorano il 19%. Viceversa bene le comunicazioni e ancor meglio i consumi alimentari in casa.

Se la pandemia è un fenomeno mondiale e dunque europeo, gli effetti sulle economie non sono stati gli stessi nei diversi Paesi dell’Unione per effetto del combinato disposto tra struttura produttiva del Paese e misure di mitigazione adottate dai governi.

Il confronto della dinamica dei consumi per i principali capitoli di spesa in alcuni dei principali Paesi Europei mette in evidenza alcune specificità.

Nei Paesi, ad esempio, nei quali il turismo riveste un ruolo di primo piano nella struttura produttiva come la Spagna e l’Italia, le perdite registrate nel settore degli alberghi e dei ristoranti sono state piu rilevanti rispetto ad altri paesi (la Spagna -48,2%, l’Italia -40,6%).

I consumi alimentari in casa crescono molto più in Germania, Francia e Spagna rispetto a quanto accade in Italia mentre è da segnalare che nel capitolo ‘ricreazione e cultura’ la flessione registrata in Italia e doppia rispetto a quella della Francia. È plausibile sostenere che in questo caso le differenti politiche in termini di misure restrittive abbiano giocato un ruolo decisivo.

Anche l’aggregato ‘altri beni e servizi’ che vede l’Italia tra i grandi Paesi europei a far registrare la più significativa flessione della domanda è senz’altro frutto delle misure restrittive adottate nei diversi Paesi.

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