Mixer mar. 2021 – Draghi e tre fatti di speranza
Nel mezzo di una situazione – sanitaria, economica, sociale e anche psicologica – che rimane drammaticamente complessa, si è avviato il cammino del Governo Draghi, che sembra intercettare le speranze e dare nuova fiducia al Paese, grazie sia all’indiscutibile caratura e carisma del Presidente del Consiglio, sia alla vastissima base parlamentare che lo sorregge e che dovrebbe ripararlo dagli agguati e dai ricatti tipici della (cattiva) politica.
Ci vogliono indubbiamente capacità, competenze, esperienze e relazioni forti per chiudere il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – assicurandosi di intercettare propriamente i fondi del Recovery Plan. Servono qualità fuori dal comune per impostare quelle riforme strutturali che il contesto, in generale, e l’Europa, in particolare, ci chiedono su Pubblica Amministrazione, Giustizia, Fisco e Lavoro e che sembra mastodontico affrontare. Serve una grande dose di lucidità per contrastare la pandemia e ultimare la campagna di vaccinazioni, accompagnando il Paese verso la ripresa e il percorso della normalità.
Non sempre la soluzione “tecnica” alla crisi politica ha dato risultati tra i più felici negli anni passati, ma bisogna anche ammettere che sapere il Paese affidato alle mani dell’italiano attualmente più accreditato e autorevole, corroborato da un curriculum istituzionale con risultati difficilmente discutibili, accende la luce sulla possibilità di fare anche l’insperato.
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