Mixer apr. 2021- I Pubblici Esercizi: orgoglio e pregiudizio
Un po’ come le giornate di primavera che fanno capolino in coda ad un lungo inverno, una luce sulla ripartenza del settore era sembrata accendersi in queste settimane, con l’allargata condivisione, anche politica, sulle possibilità della riapertura serale dei ristoranti nelle regioni gialle. Poi, la brusca gelata. La spiegazione a tutto questo affonda ormai solo in un radicato pregiudizio e nella enorme difficoltà che richiede assumere decisioni razionali in situazioni emergenziali.
Parlare di pregiudizi può sembrare magari azzardato, visto il contesto sanitario di assoluta gravità, con la rapida diffusione di nuove e pericolose varianti del virus, la crescita dei contagi e dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva degli ospedali, oltre ad altre criticità sanitarie, compreso il crescente numero dei decessi per Covid-19. È difficile nondimeno scegliere altra terminologia se – a distanza di oltre 1 anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria – l’unica costante nei provvedimenti emergenziali rimane il blocco, totale, parziale o ad intermittenza, dei Pubblici Esercizi, con l’amara constatazione, poi, che nonostante questo, i contagi aumentano e soprattutto le situazioni che si vorrebbero evitare con i divieti, e cioè le aggregazioni nelle vie e nelle piazze delle città, si moltiplicano, come dimostrato dai primi weekend di bel tempo.
Al pregiudizio si aggiunge poi una ferita aperta nell’orgoglio e nella dignità del settore, che oltre ai provvedimenti di limitazione delle attività, si vede mancare anche un minimo di preavviso e misure sufficienti alle imprese di sopravvivere, facendo fronte a bisogni e impegni che si accumulano un mese dopo l’altro senza scampo.
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