Mixer giu. 2021 – Il traguardo del cambiamento
I velocisti sanno bene che non si alzano mai le mani prima del traguardo e, poiché c’è ancora parecchia strada da fare per parlare di ripresa nel nostro settore, accogliamo le riaperture con la moderazione che – più che la scaramanzia – ci suggerisce l’esperienza. Innanzitutto, perché le stesse misure di riapertura non hanno consentito ad una parte delle imprese di tornare a lavorare.
Secondo poi, i cambi di passo e i continui cambi di colore delle Regioni dimostrano la fragilità dell’attuale situazione: non ci vuole poi tanto a tornare indietro.
Proprio per questo e molto importante non perdere la concentrazione e mantenere la calma. Si sente infatti palpabilmente l’esigenza collettiva dello stare insieme, che si traduce anche in un (per fortuna!) appassionato ritorno a bar nelle piazze e nelle strade, nella corsa alle spiagge o ai posti nei ristoranti all’aperto. Tuttavia, senza il rispetto delle regole basilari e necessarie – come l’uso delle mascherine, il distanziamento, il ricorso agli igienizzanti – si rischia di allungare ancora i tempi della integrale ripresa del nostro lavoro.
Infatti, se da una parte sono calati i contagi, i ricoveri, i decessi ed è aumentata la popolazione vaccinata, dall’altra i rischi rimangono, con i danni che possono fare, se non correttamente presidiati.
Sono danni economici, che le imprese del settore non meritano e non possono ancora sostenere. Ma sarebbero anche dolorosi danni morali, se si dovessero subire altre misure restrittive della vita sociale. Il rischio insidioso è insomma quello della generale depressione, economica e sociale, per la quale le imprese della ristorazione rappresentano da sempre un potente antidoto.
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