Buoni pasto, Fipe in Senato: nei 20 milioni del DdL “concretezza”, anche le piccole e medie imprese colpite dal fallimento Qui!Group
Il Vice Presidente Vicario Cursano: “Crediti per 90 milioni di euro e 9 milioni di iva già versati. Una situazione che sta generando crisi e fallimenti”.
Il caso QUI!Group è ancora ben lungi da una risoluzione. Lo sottolinea Fipe al termine dell’audizione in Senato sul DDL Concretezza in cui ha richiesto che anche i pubblici esercizi creditori della società genovese fallita possano beneficiare dei 20 milioni di euro stanziati dal Governo. “Un intervento che potrebbe arginare almeno in parte i gravi danni economici subiti dalla categoria che rappresentiamo, considerando il fatto che le imprese della ristorazione coinvolte vantano verso QUI!Group crediti per un ammontare complessivo di 90 milioni di euro e hanno già versato iva per circa 9 milioni di euro – ha dichiarato il Vice Presidente Vicario di Fipe Aldo Mario Cursano.
“Questa situazione – prosegue Cursano – sta generando importanti crisi economiche e fallimenti in diverse imprese del nostro comparto. Uno scenario determinato in parte anche da scelte discutibili a carico della stazione appaltante. Per questo motivo la normativa riguardante le gare sui buoni pasto deve essere complessivamente e urgentemente ripensata. Purtroppo gli eventi degli ultimi mesi hanno reso evidente la vulnerabilità di un sistema che, per come attualmente regolamentato, premia in sostanza offerte economiche spregiudicate e insostenibili per la rete degli esercizi convenzionati. Auspichiamo pertanto che l’impegno finora profuso dalle istituzioni sia focalizzato anche sulle imprese della ristorazione sulle quali si sono effettivamente abbattuti i danni economici più gravi”.
Ufficio Stampa FIPE Roma, 27 novembre 2018