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Rapporto 2024 Osservatorio Waste Watcher – Roma 4 febbraio 2025
Intervento del Presidente Fipe-Confcommercio Lino Enrico Stoppani
Porgo il saluto a nome del Sistema Confcommercio e ringrazio per l’attenzione dedicataci, osservando innanzittuttto l’importanza della Sede nella quale questa manifestazione è organizzata -la Sede italiana del Parlamento Europeo- luogo simbolico e sintomatico dell’impegno e del ruolo che l’Europa deve svolgere sui temi dello spreco alimentare; in aggiunta la presenza del Ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, On. Francesco Lollobrigida, conferma l’importanza che anche il nostro Paese assegna a questa battaglia di civiltà.
Ciò premesso, l’affiancamento di Fipe e Confcommercio alle iniziative dell’Osservatorio Waste Watcher ha due ragioni:
- Innanzitutto di condivisione delle motivazioni, delle strategie e degli obiettivi che si prefigge l’Osservatorio sullo Spreco Alimentare, con la finalità primaria di correggere comportamenti dannosi, pericolosi e inaccettabili, per i motivi che tutti comprendono facilmente, in questo dando riscontro anche ai doveri della Responsabilità Sociale che Fipe e Confcommercio considerano parte integrante della loro attività sindacale.
- Provare poi a dare una mano, per favorire comportamenti corretti, sfruttando il loro ruolo di rappresentanza nei settori della Distribuzione e della Ristorazione e, quindi, di vicinanza ad imprese con un ruolo e responsabilità ben precise sul tema.
Un anno fa ci eravamo lasciati con la speranza che il 2024 potesse rappresentare un’altra tappa decisiva di avvicinamento agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, con passi avanti, cioè, sui temi delle Spreco Alimentare, indispensabili per sostenere consumi e produzioni sostenibili.
I dati di Waste Watcher, purtroppo, quest’anno segnano il passo, evidenziando ritardi e peggioramenti che sconfortano e che rischiano di alimentare un atteggiamento di disimpegno verso obiettivi di grande significato etico-morale, oltre che economico e di rilevanza complessiva.
Questo dimostra che le transizioni hanno bisogno di visione, coraggio, regole, investimenti, azioni concrete, ma soprattutto di convinzione e spirito individuale adeguati, per favorire la svolta verso buone pratiche che devono essere obiettivo comune e, al riguardo, oggi più che la consapevolezza sulla delicatezza e l’importanza del problema, manca la volontà e la determinazione ad impegnarsi di più in questa direzione.
Al riguardo, il recente disimpegno U.S.A. sui temi DEI -Diversity, Equità e Inclusione– è sintomatico della miopia con cui si affrontano gravi fenomeni sociali, dietro i quali spesso si nascondono ideologie, interessi parziali, egoismi e scarsa consapevolezza sui rischi.
Il quadro, quindi, è preoccupante, perché se si mettono in discussione accordi e impegni internazionali, si chiudono frontiere, si impongono dazi, allora anche il contrasto allo Spreco alimentare mondiale perde energia e forza, con gli effetti conseguenti sui problemi dell’inquinamento, della fame, malnutrizione e sete, delle disuguaglianze tra i popoli.
In questo contesto il Sistema Confcommercio conferma il suo doppio impegno, a sostenere l’Osservatorio Waste Watcher e a promuovere azioni virtuose sul tema.
I dati del Rapporto 2024 sconfortano, con crescita dello spreco pro-capite di oltre 9 punti in percentuale, raggiungendo il dato peggiore degli ultimi 4 anni (617 grammi settimanali pro capite, contro i 566,3 dell’anno precedente), con l’aggravante che l’incremento maggiore, in percentuale e in valore assoluto, è registrato nel Mezzogiorno, tra i ceti più popolari, nei piccoli comuni e nelle famiglie senza figli, segno dell’abbassamento della qualità degli acquisti, di indifferenza del fenomeno rispetto ai danni economici e di stili di vita poco compatibili con un consumo che non favorisca sprechi.
Questi periodici aggiornamenti dell’Osservatorio Waste Watcher, però, devono servire a capire meglio le cause di un fenomeno, per provarne a contenerne le conseguenze.
Se tra queste, continuano ad avere un ruolo importante la confusione che si crea nel consumatore sul concetto di scadenza, tra il “consumare preferibilmente entro” e il “termine minimo di conservazione”, oppure le dimensioni delle confezioni, le modalità di conservazione dei prodotti, allora c’è bisogno non solo di comunicare meglio per evitare sprechi, ma anche di qualche miglioria sugli imballi, sulle dimensioni, sulle etichette e anche sulle dinamiche commerciali, con il proliferare delle vendite promozionali che spesso alimentano acquisti non necessari.
In generale, però, è necessario ridare valore al cibo, che ha una forte impronta culturale e simbolica, prima ancora che economica. Se il cibo diventa una commodity, senza contenuti valoriali, continua la deriva e la battaglia sullo spreco è persa.
Verso un affrancamento del valore del cibo ci sono in circolazione tante belle ed importanti iniziative:
- Fipe-Confcommercio ha promosso la Carta dei Valori della Ristorazione, perché il cibo significa economia, ma anche socialità, convivialità, comunità, ambiente, cultura, cura, salute, identità, storia, antropologia di un popolo;
- Sempre Fipe Confcommercio ha promosso il “Rimpiattino”, con il kit antispreco, rafforzando il ruolo educativo della ristorazione sullo spreco;
- Il Ministro Lollobrigida sta sostenendo il progetto della Cucina Italiana Patrimonio Unesco, per rafforzare i valori culturali, qualitativi ed identitari delle nostre eccellenze enogastronomiche;
- Il Ministro Valditara ha promosso la Riforma della Scuola, rivalutando l’ora di Educazione Civica nelle scuole primarie, dove l’Eduzione Alimentare è un di cui da attenzionare per far crescere educazione, sensibilità, rispetto, dimensione etica del cibo nei giovani.
Se tutte queste iniziative, e tante altre, faranno (come spero) passi avanti, allora anche la lotta allo spreco ne farà, perché sarà entrata nella coscienza e nella cultura delle persone, e non solo degli addetti ai lavori e dei volenterosi che si sono caricati l’impegno di intervenire sul problema.
Su questo percorso, Fipe e Confcommercio ci sono, perché convinte della validità degli obiettivi e consapevoli sui rischi indotti da questi comportamenti indecorosi. Grazie.