Regolamento UE 2025/40: una rivoluzione nel campo degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggi

28 Gennaio 2025

Il 22 gennaio 2025 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento UE 2025/40 sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, un atto normativo che promette di segnare una svolta cruciale nella gestione sostenibile dei materiali utilizzati per confezionare e trasportare beni e alimenti. L’obiettivo dichiarato di questa normativa è ambizioso: ridurre drasticamente i rifiuti, promuovere il riciclo e incentivare il riutilizzo, considerando soprattutto che, secondo i dati UE, il 40% della plastica e il 50% della carta utilizzati nell’Unione sono destinati agli imballaggi, e questi ultimi rappresentano il 36% dei rifiuti solidi urbani.

L’intento, inoltre, è quello di creare un sistema virtuoso in grado di allinearsi agli impegni del Green Deal Europeo e del Piano d’Azione per l’Economia Circolare. Nell’attuale sistema economico, infatti, le elevate e sempre maggiori quantità di imballaggi prodotti, unite a basse percentuali di riutilizzo, raccolta e riciclaggio, costituiscono un notevole ostacolo al conseguimento di un’economia sostenibile ed a basse emissioni di carbonio.

Il nuovo regolamento si propone di andare oltre la semplice regolamentazione dei materiali, cercando di trasformare il modo in cui i prodotti vengono pensati e distribuiti. Si tratta di un passo importante verso un’Europa più sostenibile, dove le tematiche ambientali non sono più confinate a un piano secondario, ma diventano centrali anche per lo sviluppo economico e sociale.

Tra i settori che saranno maggiormente interessati da questa normativa, spiccano, tra gli altri, i Pubblici Esercizi, che dovranno affrontare sfide importanti per adeguarsi alle nuove disposizioni. Una delle novità più significative riguarda il divieto, a partire dal 1° gennaio 2030, di utilizzare determinati tipi di imballaggi in plastica monouso. Questo significa dire addio a vassoi, piatti, bicchieri e altri contenitori di plastica pensati per il consumo sul posto, così come agli imballaggi monouso per condimenti, salse e conserve (con l’eccezione di quelli destinati all’asporto).

In parallelo, si punta a una maggiore diffusione degli imballaggi riutilizzabili. Sempre dal 2030, infatti, almeno il 10% degli imballaggi per bevande alcoliche e analcoliche dovrà essere in formato riutilizzabile, segnando una tappa fondamentale verso la riduzione dei rifiuti.

Un altro elemento di grande interesse è rappresentato dall’obbligo, entro il 12 febbraio 2027, di consentire ai clienti di utilizzare contenitori personali per alimenti e bevande da asporto. Questo cambiamento non dovrà gravare sui consumatori: infatti, i prezzi e le condizioni applicate dovranno essere equivalenti a quelli previsti per l’uso di imballaggi monouso. A questo si aggiunge, entro il 12 febbraio 2028, l’obbligo per i pubblici esercizi di offrire un’opzione di imballaggi riutilizzabili per l’asporto, anche in questo caso senza differenze economiche o pratiche sfavorevoli per i clienti.

La normativa descritta, che sarà direttamente applicabile in tutti gli Stati Membri a partire dall’agosto del 2026, non rappresenta solo una serie di obblighi, ma piuttosto una chiamata all’innovazione per le aziende. Le filiere produttive di imballaggi, plastica e riciclo saranno coinvolte in una trasformazione profonda, con ricadute che andranno ben oltre il semplice adeguamento normativo.

Il Regolamento UE 2025/40, inoltre, si inserisce in un contesto più ampio di politiche europee volte a favorire un’economia più circolare e responsabile. Trattasi quindi di un invito a ripensare le logiche produttive, a investire in ricerca e sviluppo, e a creare sistemi che favoriscano non solo l’ambiente, ma anche la competitività del mercato europeo.

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