Numeri, trend e prospettive del turismo

24 Luglio 2024

                                                                                                                   

La performance dell’estate 2024 va interpretata alla luce di quanto è accaduto lo scorso anno sia sul versante del turismo interno che soprattutto su quello del turismo internazionale.

Oltre 134 milioni di arrivi (+2,3% rispetto al 2019, +13,4% sul 2022) e 451 milioni di presenze (+3,3% rispetto al 2019, +9,5% sul 2022): sono i dati del turismo in Italia nel 2023 che segnano il pieno recupero del terreno perduto durante la pandemia. Un risultato positivo in cui decisivo è stato il contributo del turismo estero (il 52,4% delle presenze nell’anno sono riferite a visitatori non residenti in Italia) mentre il turismo interno ha mostrato segni di rallentamento.

Guardando ai primi mesi del 2024 (gennaio-maggio), il turismo è ancora trainato dalla componente internazionale, che continua a mostrare incoraggianti segnali di crescita, compensando il downgrading della domanda interna. Le presenze di turisti stranieri sono cresciute dell’8,4% sullo stesso periodo del 2023 e del +16,7% sul 2019, mentre quelle dei turisti italiani sono diminuite di oltre 1,4 milioni rispetto al 2023, per una variazione negativa del 2,6%. Il bilancio complessivo dei primi cinque mesi del 2024 segna, tuttavia, +3,4% rispetto allo scorso anno. È il turismo internazionale, dunque, a mantenere il bilancio con il segno più.

Tab. 1 – Presenze turistiche (periodo gennaio-maggio) 2019-2024 (val. ass., var. %)

Presenze ItalianiStranieriTotale
Gennaio – maggio 201954.546.04162.048.490116.594.531
Gennaio – maggio 202354.653.45166.836.116121.489.567
Gennaio – maggio 202453.223.74972.432.356125.656.105
Differenze assolute
gennaio-maggio 2024/2019-1.322.292+10.383.866+9.061.574
gennaio-maggio 2024/2023-1.429.702+5.596.240+4.166.538
variazioni percentuali
gennaio-maggio 2024/2019-2,4+16,7+7,8
gennaio-maggio 2024/2023-2,6+8,4+3,4

Fonte: elaborazione Centro studi Fipe su dati Istat

L’aumento dei prezzi dei servizi turistici non aiuta il turismo interno

L’inflazione, che si è attestata in questi anni su livelli che mai erano stati raggiunti prima intaccando il potere d’acquisto delle famiglie è, certamente, uno dei fattori che non sta aiutando la ripartenza del turismo domestico. Infatti, anche le principali voci di spesa che impattano sul budget di un turista sono state interessate dalla dinamica inflattiva: dall’alloggio e i trasporti, senza dimenticare voci secondarie come lo shopping, i servizi culturali, sportivi e ricreativi e i servizi di prenotazione forniti dalle agenzie e altro ancora.

Rispetto a maggio 2019, il prezzo dei servizi di alloggio nel nostro paese è cresciuto mediamente del 55,7%. Il prezzo del biglietto del treno è aumentato dell’18%, volare costa addirittura il 152,9% in più, mentre il prezzo del trasporto marittimo è aumentato del 17%. Significativo è anche l’incremento osservato per i pacchetti vacanza (+15,6%) e i servizi ricreativi e sportivi (+21,1%), mentre più contenuto l’incremento del costo dei servizi culturali (+8,4%).

Per quanto concerne invece ristoranti e bar, l’incremento complessivo negli ultimi cinque anni è stato leggermente al di sotto del tasso di inflazione generale (rispettivamente +17,6% e +17,2%, contro il +17,9% dell’intera economia).

Tab. 2 – I Prezzi dei principali servizi turistici, 2019-2024 (var. %) 

var%  Giu. 24/ Giu.19var% Giu. 24/ Giu.23
Intera economia+17,9+0,8
Servizi di alloggio+55,7+4,9
 Servizi di ristorazione, di cui+18,7+3,1
ristoranti+17,6+3,5
bar+17,2+3,3
Trasporti  
 Trasporto passeggeri (treni) +18,0+9,3
 Trasporto passeggeri (aereo)+152,9-10,9
 Trasporto passeggeri (navi) +17,0-9,8
Pacchetti vacanza+15,6+13,8
Servizi culturali+8,4+4,0
Servizi ricreativi e sportivi +21,1+5,8

Fonte: elaborazione Centro studi Fipe su dati Istat

Il valore dell’estate

Il sentiment degli imprenditori: turismo interno in sofferenza

Gli imprenditori della ristorazione, dell’intrattenimento e dei servizi di spiaggia tracciano un bilancio in chiaro scuro sull’andamento della stagione in corso. Dall’indagine Fipe, effettuata nelle principali destinazioni turistiche, emerge per il mese di giugno un saldo tra i giudizi positivi e negativi sull’andamento del turismo del -48,8%.

Gli imprenditori quindi hanno registrato un avvio di stagione fortemente negativo, mentre per quanto concerne il mese di luglio la situazione migliora leggermente, con il saldo che rimane negativo ma si dimezza rispetto a giugno, attestandosi su un valore del -25%. C’è più fiducia invece su agosto, come vedremo meglio nel focus dedicato. In definitiva, un primo bilancio sulla stagione estiva non può che essere allora in chiaro scuro: il 50% ritiene che alla fine il bilancio sarà negativo, mentre per il restante 50% ci sarà un incremento o, nella migliore delle ipotesi, stabilità.

Fig. 1 – Opinioni degli imprenditori sul bilancio complessivo della stagione estiva 2024 (val. %)

A preoccupare gli imprenditori sono soprattutto le difficoltà del turismo domestico e dunque di quelle destinazioni, in primis balneari e localizzate nel Mezzogiorno, che vivono prevalentemente di domanda interna. Infatti, con riferimento ai flussi turistici internazionali, il saldo tra chi vede un incremento e una flessione è positivo, attestandosi su un valore del +14,6%. Di segno opposto il dato riferito ai visitatori italiani, per i quali si registra un differenziale negativo di -37,5%.

Fig. 2 – Opinioni degli imprenditori sull’andamento dei flussi turistici degli stranieri e degli italiani (val. %)

Fonte: indagine Fipe, 2024  

Cosa attendersi per la stagione estiva in corso?

Per rispondere a questa domanda, occorre partire dal valore dei flussi turistici italiani sull’estate, generalmente prevalenti: infatti, negli ultimi anni le presenze turistiche degli italiani nel trimestre giugno-agosto hanno rappresentato mediamente il 53% del totale.

Nel 2023, in questo periodo, le presenze dei visitatori italiani e stranieri si sono attestate sui 212 milioni. Per il trimestre giugno-agosto 2024, considerando l’andamento delle presenze nei primi cinque mesi dell’anno (gennaio-maggio) contemperate con l’indagine diretta nelle principali destinazioni turistiche del Paese, si attendono complessivamente 215 milioni di presenze, con un incremento del +1,6% rispetto all’anno trascorso. In leggera flessione le presenze degli italiani (-0,8%) mentre risultano in crescita quelle degli stranieri (+4,0%).

Tab. 3 – Presenze turistiche (periodo giugno-agosto), 2019-2024* (val. ass., var. %)

PresenzeItalianiStranieriTotale 
Giugno-agosto 2019112.966.042100.657.303213.623.345 
Giugno-agosto 2023108.617.859103.441.326212.059.185
Giugno-agosto 2024*107.770.454107.578.979215.349.433
variazioni percentuali 
giu-ago 2024/2023-0,8+4,0+1,6
giu-ago 2024/2019-4,6+6,9+0,8

*Stima Fipe

Fonte: elaborazione Centro studi Fipe su dati Istat

Con questa dinamica dei flussi, nel trimestre giugno-agosto la spesa turistica complessiva a prezzi correnti è stimata in 62 miliardi di euro (considerando quindi la spesa per i servizi di alloggio, trasporto ristorazione, ecc.).

Nello specifico, i turisti spenderanno in colazioni, pranzi, cene, gelati, aperitivi, dolci circa 11,7 miliardi di euro.

Seppur positive, le previsioni per il trimestre estivo segnano, come si vedrà, incrementi sul 2023 che sono inferiori rispetto a quelli attesi per agosto: sul bilancio complessivo della stagione, pesano presumibilmente le performance al di sotto delle aspettative dei mesi di giugno e luglio, come è emerso chiaramente dal sentiment degli imprenditori. 

Focus on “Agosto 2024”

Meglio le previsioni di agosto, mese di punta dell’estate. Il sentiment degli imprenditori dei pubblici esercizi è per questo mese significativamente positivo: per 9 su 10 sarà migliore o uguale rispetto al 2023. 

Fig. 3 – Opinione degli imprenditori della ristorazione sull’andamento di agosto 2024 rispetto allo scorso anno (val. %)

Fonte: indagine Fipe, 2024  

In termini di presenze agosto vale 84,1 milioni (+1,8% sul 2023). Nello specifico si prevedono, in sostanziale stabilità rispetto ad agosto 2023, 46,4 milioni di presenze di turisti italiani, 37,7 milioni per i visitatori stranieri (+4%). Numeri per cui si stima una spesa complessiva di oltre 24 miliardi di euro. Per colazioni, pranzi, cene, aperitivi, dolci, gelati ecc., i turisti spenderanno 4,8 miliardi di euro.

Le vacanze degli italiani post Covid-19: alcuni trend emergenti

Meno vacanze mordi e fuggi e chi viaggia non rinuncia alla vacanza estiva

L’indagine su “Viaggi e vacanze degli italiani” offre una serie di indicazioni su come sono cambiate le abitudini di viaggio tra pre e post Covid-19, a cominciare dal numero dei viaggi per vacanza effettuati dai residenti nel nostro paese. A tal proposito, nel 2023 si contano circa 48 milioni di viaggi per vacanza in Italia e all’estero, per oltre 307 milioni di presenze. Rispetto al 2019 mancano all’appello 15,4 milioni di spostamenti (-24,3% la variazione percentuale negativa) e 75 milioni di pernottamenti (-19,6%). Inoltre, il trend di crescita che aveva caratterizzato tutto il periodo post pandemia segna nel 2023 una battuta d’arresto.

I dati evidenziano poi alcune discontinuità e tendenze emergenti. La prima riguarda la tipologia di vacanza prevalente, tra viaggi brevi (1-3 notti) e lunghi (4 o più notti).

Infatti, diminuisce il peso dei viaggi brevi, che rappresentano il 40,6% degli spostamenti complessivi (nel 2019 erano il 44,4%) e aumenta quello delle vacanze lunghe (sono il 59,4% del totale, erano il 55,6% nel 2019).

Rispetto al passato, nel post Covid-19 gli italiani per le loro vacanze sembrano preferire rinunciare a qualche week-end mordi e fuggi nel corso dell’anno per concedersi una vacanza lunga. Per quanto concerne il trimestre luglio-settembre le variazioni, seppur negative, si attestano al di sotto del dato medio (-17,9% i viaggi, -14,8% le notti). In termini di quote percentuali, cresce il peso dei viaggi effettuati nel trimestre sul totale dell’anno: era il 41,8% nel 2019 ed è il 45% nel 2023 (le notti passano dal 57,6% al 61%).

Tab. 4 – Viaggi per vacanza degli italiani: confronto 2023-2019, totale e trimestre luglio-settembre (var. as. in mln, var. %)

Vacanze brevi (1-3 notti)Vacanze lunghe (4 o più notti)Totale
Val. ass.%Val. ass.%Val. ass.%
2019
Luglio-Settembre6.30723,820.23976,226.547100,0
TOTALE28.20844,435.25855,663.467100,0
  2023
Luglio-Settembre5.25924,016.65876,021.917100,0
TOTALE19.48940,628.54059,448.028100,0
Luglio settembre 2023-2019
 Diff. Ass. e diff. %-1.048+0,2-3.581-0,2-4.630
Var. %-16,6-17,7-17,4
Totale 2023-2019
Diff.-8.719-4,0-6.718+4,0-15.439
Var. %-30,9-19,1-24,3

Fonte: elaborazione CS Fipe su dati Istat

Tab. 5 – Notti in vacanza degli italiani: confronto 2023-2019, totale e trimestre luglio-settembre (var. as. in mln, var. %)

 1-3 NOTTI4 o più NOTTITOTALE VACANZE
Val. ass.%Val. ass.%Val. ass.%
2019
Luglio-Settembre11.7385,3208.42094,7220.158100,0
Totale55.39614,5326.60885,5382.004100,0
2023
Luglio-Settembre10.8665,8176.67094,2187.536100,0
Totale41.59013,5265.41486,5307.004100,0
Luglio settembre 2023-2019
Differenze assolute e percentuali-872+0,5-31.750-0,5-32.622
Variazioni percentuali-7,4-15,2-14,8
Totale 2023-2019
Differenze assolute e percentuali-13.806-1,0-61.194+1,0-75.000
Variazioni percentuali-24,9-18,7-19,6

Fonte: elaborazione CS Fipe su dati Istat

L’Italia rimane la meta turistica preferita dagli italiani

L’Italia era e rimane la meta preferita dagli italiani per le loro vacanze. Infatti, il 79,3% dei viaggi per vacanza degli italiani ha come meta una località italiana, mentre il restante 20,7% è diretto all’estero. Cresce di qualche punto percentuale l’attrattività del nostro paese rispetto al 2019, quando il dato si attestava al 76,3%. Entrando nel dettaglio delle aree geografiche, in crescita i viaggi che hanno per destinazione il Nord (+2% la differenza percentuale) e il Mezzogiorno (+2,2%).

Tab. 6 – Le destinazioni delle vacanze degli italiani, 2019-2023 (val. %)

DESTINAZIONE1-3 NOTTI4 O PIU’ NOTTITOTALE VACANZE
202320192023201920232019
Italia, di cui89,587,472,467,479,376,3
Nord48,544,830,829,138,036,0
Centro25,027,712,611,617,718,7
Sud e Isole16,015,029,026,723,721,5
Estero, di cui10,512,627,632,620,723,7
     Paesi UE7,810,717,121,913,416,9
    Altri paesi europei1,91,84,74,23,63,1
    Resto del mondo0,7..5,86,53,83,7
Totale100,0100,0100,0100,0100,0100,0

Fonte: elaborazione CS Fipe su dati Istat

Rispetto al pre Covid-19, la Toscana resta la principale destinazione dei viaggi per vacanza in Italia (11,6 viaggi su 100), seguita dall’Emilia-Romagna (10,2), Lombardia (8,8), Veneto (8,1), Campania (7), Lazio (6,4). Rispetto alla graduatoria del 2014 si registra la crescita di attrattività della Lombardia e l’uscita tra le principali destinazioni di Puglia e Trentino Alto-Adige.

Fig. 4 – Destinazioni dei viaggi per vacanza diretti in Italia, 2019-2023 (per 100 viaggi dello stesso tipo effettuati)



Fonte: elaborazione CS Fipe su dati Istat

Stabile il ricorso ad alloggi privati e strutture ricettive collettive come sistemazione per le vacanze

Nel 2023, il 55,6% (64,5% le notti) dei viaggi per vacanza dei residenti nel nostro paese ha visto come sistemazione prevalente gli alloggi privati, mentre nel 44,4% dei casi (55,2% le notti) si è scelto di alloggiare all’interno di strutture ricettive collettive.

Non si rilevano cambiamenti significativi su tale ambito a seguito della pandemia, perché i valori per l’anno 2023 sono pressoché simili al livello pre Covid-19. Nel 2014 invece il dato relativo all’utilizzo strutture ricettive collettive era pari al 37,6%.  Si è dunque arrestata la dinamica di crescita che aveva caratterizzato il quinquennio pre-pandemia (2014-2019).

Fig. 5 – Sistemazione dei viaggi per vacanza, 2019-2023 (% viaggi)

Fonte: elaborazione CS Fipe su dati Istat

In aumento le prenotazioni dirette, specialmente per l’alloggio

L’attitudine a prenotare le vacanze è un altro elemento di discontinuità rispetto al passato: basti pensare che dieci anni fa, il 49,8% dei viaggi per vacanza avveniva senza prenotazione, modalità che era la preferita dai residenti, specialmente quando si trattava di vacanze brevi (54,8%).

Il confronto con i dati relativi all’ultimo anno pre-Covid-19 dà contezza del cambiamento in atto. Nel 2023 il 55,8% dei viaggi per vacanza in Italia e all’estero dei residenti vede prenotato almeno l’alloggio (era il 50,9% nel 2019). Ma soprattutto, aumentano le prenotazioni dirette, ovvero contattando direttamente la struttura ricettiva, senza il ricorso ad intermediari: fatto 100 il numero di viaggi con alloggio prenotato, nel 73,8% dei casi si è trattato di una prenotazione diretta, mentre nel 2019 il dato si attestava al 45,4%.

Meno diffuso è invece la prenotazione del mezzo di trasporto (32,5% dei viaggi per vacanza), dato che rimane stabile rispetto al 2019.  

Tab. 7 – Viaggi per vacanza con prenotazione alloggio, 2019-2023 (val. %)

ORGANIZZAZIONE ALLOGGIOVACANZA
1-3 NOTTI4 O PIU’ NOTTITOTALE VACANZE
2023
Prenotazione59,953,255,8
Nessuna prenotazione37,044,341,3
Non sa/non risponde3,12,62,8
TOTALE100,0100,0100,0
2019
Prenotazione52,949,450,9
Nessuna prenotazione43,647,345,6
Non sa/non risponde3,63,33,4
TOTALE100,0100,0100,0
Diff. % 2023-2019
Prenotazione+7,0+3,8+4,9
Nessuna prenotazione-6,6-3,0-4,3
Non sa/non risponde-0,5-0,7-0,6

Fonte: elaborazione CS Fipe su dati Istat

Fig. 6 – Modalità di prenotazione alloggio, 2019-2023 (val. %)

Fonte: elaborazione CS Fipe su dati Istat

…e l’utilizzo di Internet da parte dei turisti

La spinta all’utilizzo del digitale avvenuta con la pandemia si riflette anche sui comportamenti dei cittadini legati alle vacanze: infatti, il 70,6% dei viaggi per vacanza con prenotazione dell’alloggio hanno visto l’utilizzo

di Internet per contattare la struttura ricettiva, con una differenza percentuale positiva rispetto al 2019 di circa 10 punti percentuali.

Internet consente di raccogliere autonomamente tutte le informazioni di cui ha bisogno su località, alloggi, servizi, contatti utili, confrontando i prezzi e individuando l’opportunità migliore sul mercato. Ecco allora che la maggiore familiarità con il web ha determinato un aumento significativo delle prenotazioni online dell’alloggio che sono state effettuate direttamente dai turisti, ad esempio attraverso il sito web della struttura ricettiva: infatti, fatto 100 il numero di viaggi con alloggio prenotato tramite Internet, nel 73,7% dei casi si è trattata di una prenotazione diretta, mentre nel 2019 tale dato era pari al 31,4%, con una differenza percentuale positiva di 42,3 punti.

Fig. 7 – Prenotazione alloggio con o senza l’utilizzo di Internet, 2019-2023 (val. %)

Fonte: elaborazione CS Fipe su dati Istat

Tab. 8 – Modalità di prenotazione dell’alloggio attraverso l’utilizzo di internet, 2019-2023 (val. %)

Prenotazioni effettuate attraverso l’utilizzo di Internet20232019Diff. 2023-2019
Prenotazioni dirette73,731,4+42,3
Prenotazioni con intermediazione26,368,6-42,3
Totale prenotazioni100,0100,0

Fonte: elaborazione CS Fipe su dati Istat                                                                                                                   

Non hai trovato quello che cercavi?
Seguici su