Intervento del Presidente Fipe- Confcommercio, Lino Enrico Stoppani “Giornata della Ristorazione per la cultura dell’ospitalità italiana”
Palazzo Montecitorio – Roma 16 maggio 2024
Intervento del Presidente Fipe- Confcommercio, Lino Enrico Stoppani
On. Presidente della Camera Lorenzo Fontana
On. Ministri della Repubblica Italiana
Onorevoli Parlamentari della Repubblica Italiana
Cari amici, ospiti e operatori del settore
Nel ringraziare l’Istituzione che ci ospita e i tanti esponenti della Politica che, in questi anni, hanno avuto la sensibilità e la responsabilità di raccogliere le istanze, le aspettative e i bisogni del mondo della Ristorazione, non posso esimermi dall’esprimere innanzitutto la soddisfazione dell’intero settore per l’avvio dell’iter legislativo che porterà auspicabilmente alla ufficiale istituzione della Giornata della Ristorazione all’interno del calendario italiano, grazie al sostegno di tanti Ministeri importanti e all’azione di alcuni parlamentari, a partire dall’On. Luca Squeri.
Dalle piazze nelle quali, nei lunghi periodi di chiusura e limitazione delle nostre attività per l’emergenza sanitaria, esprimevamo (con il garbo e la dignità di imprenditori perbene che ci ha sempre contraddistinto), il nostro disagio e la nostra difficoltà nei confronti di provvedimenti che mettevano a repentaglio la continuità di aziende, nei fatti classificate come “non-essenziali”, oggi siamo arrivati alle aule del Parlamento, dove viene ufficializzato un atto di forte valore simbolico e pieno di significati di cui siamo onorati e orgogliosi.
E’ stata una strada in salita che abbiamo percorso insieme: insieme alle nostre imprese, insieme alle Istituzioni, insieme alla nostra Confcommercio, insieme ad Associazioni e ad aziende leader della filiera che hanno condiviso l’istanza di promuovere un momento celebrativo della Ristorazione italiana come giusto riconoscimento verso un settore, strategico per l’agroalimentare italiano, fattore di attrattività turistica, espressione dell’identità e dello stile di vita italiano, forte elemento di aggregazione, integrazione ed inclusione sociale e di civiltà, in cui sono condensate storia e tradizioni del nostro Paese.
Questa Giornata è anche l’occasione per parlare di numeri – di imprese, di consumi, di occupati, di valore aggiunto – che restituiscono “dignità economica” e orgoglio al settore, migliorandone la sua considerazione pubblica che spesso la derubrica a fenomeno di costume o di folclore.
E, a proposito di “dignità economica” del settore, è un segnale importante che oggi con noi ci sia Alexandros Vasillikos, Presidente di Hotrec, che in Europa porta la voce delle tantissime imprese del mondo dell’ospitalità.
Infatti alla vigilia delle imminenti elezioni europee, è utile sottolineare che, quando si parla di competitività europea, oltre a richiamare i giusti obiettivi di autonomia energetica, di difesa della capacità industriale continentale o l’istituzione di un mercato unico per i capitali, non è possibile trascurare il ruolo del turismo nel quale la ristorazione gioca un ruolo di primaria importanza, in termini economici ed occupazionali, ma anche di capacità di attrazione, di inclusione e coesione territoriale, oltre che di espressione dei nostri storici valori sociali e culturali.
La Giornata della Ristorazione parla di numeri, ma anche, forse soprattutto, di valori, raccontando il ruolo sociale della Ristorazione, che intorno alla “sacralità” della tavola e al concetto di convivialità, rafforza il senso di comunità, identifica uno stile di vita riconoscibile e un modello di accoglienza basato sulla qualità del prodotto, del contesto e delle persone.
Non a caso, anche quest’anno siamo con Caritas Italiana per sostenere un progetto contro la povertà alimentare e il disagio sociale.
Perché questa Giornata parla anche di persone, a partire dalle migliaia di ristoratrici e ristoratori in tutta Italia (e non solo) che hanno aderito a questa iniziativa: dai Presidenti e Direttori delle FIPE-Confcommercio locali che in questa settimana hanno realizzato tante iniziative, alle donne e agli uomini che scrivono, parlano, vivono di cucina italiana e del modo in cui la cucina si fa comunità, società e infine economia del Paese.
Ecco perché riteniamo la nostra Giornata pienamente coerente con il progetto governativo di candidatura della cucina italiana al riconoscimento “Unesco – Patrimonio dell’Umanità”, che trova i suoi presupposti e requisiti nei valori identitari e qualitativi di condivisione, convivialità e comunità, che sono al centro di un settore che merita considerazione istituzionale, rispetto sociale, interventi e azioni di politica economica che ne valorizzino ruolo e funzione.
Oggi il “pluralismo alimentare”, fatto dalla convivenza di diversi stili e ricette gastronomiche, sta crescendo anche nel nostro Paese, influenzato da mutamenti demografici, dalle contaminazioni della globalizzazione, dalle mode e dalla comunicazione, che stanno cambiando abitudini e stili alimentari.
Tuttavia, proprio il pluralismo, interpretato attraverso la qualità, non impoverisce l’identità italiana in cucina, alimentata da un modo tipicamente italiano di intendere e vivere il cibo: la cucina italiana non è fatta di “purismo”, gastronomicamente parlando, ma di un’idea di vita dove il cibo è elemento di socialità, di appartenenza e di differenziazione.
Questo la rende “patrimonio dell’Umanità”, ma anche uno straordinario capitale italiano che va messo al centro della nostra promozione, dell’educazione delle nuove generazioni e di una visione strategica del Sistema Paese.
L’augurio è proprio quello che una Giornata dedicata alla Ristorazione ci aiuti a tenerlo meglio presente, ogni giorno. Grazie.