Dehors nel post pandemia: dall’occupazione del suolo pubblico al progetto di spazio pubblico
Definire piani operativi sulle distese che siano condivisi tra tutti i soggetti in campo (Pubblici Esercizi, Amministratori pubblici e Soprintendenza): piani che mettano un punto chiaro su accessibilità e decoro e dall’altro permettano la piena sostenibilità economica alle stesse imprese che necessitano di questi spazi divenuti indispensabili nella logica del recupero dei fatturati per riportarli ai livelli ante 2019. Oggi pomeriggio in sede Ascom il convegno promosso da Fipe e da Ascom Confcommercio: “Dehors nel post pandemia: dall’occupazione del suolo pubblico al progetto di spazio pubblico”.
Un quadro economico tra il chiaro e scuro tracciato dal presidente provinciale Ascom Confcommercio, Marco Amelio: “In questo contesto era assolutamente consequenziale organizzare un momento pubblico di dialogo e riflessione chiamando al confronto Ascom e la Federazione dei Pubblici Esercizi con alcuni Amministratori rappresentativi del Territorio in una logica di sintesi, di comprensione delle nostre ragioni che sono di sostenibilità economica e di aumentata accessibilità di una città (Patrimonio Unesco dal 1995) e di un un intero territorio che offre spunti importanti” Una ristorazione che conta nella nostra provincia circa 1928 imprese (dati al 31.12.2022 forniti dalla Camera di Commercio ndr) e che incide per il 6,5% nell’intero tessuto economico ferrarese. Poi l’apertura dei lavori da parte di Matteo Musacci, presidente provinciale di Fipe Confcommercio Ferrara: “L’appuntamento di oggi è particolarmente importante. Si tratta di questioni di vitale importanza per i nostri baristi e ristoratori. Il tema distese è un un elemento sul quale è necessario affrontare un dialogo ed un confronto – ha proseguito Musacci che ricopre anche la carica di vice presidente nazionale della stessa Federazione – da subito perché la proroga delle concessioni in modo semplificato contenute nel decreto Milleproproghe ha solo spostato i termini al 1° gennaio del 2024 – è in gioco il futuro di attività in un settore chiave come quello dell’accoglienza e dell’ospitalità. I dehors sono elementi centrali,
non più accessori e dobbiamo valorizzarli”. Nel dibattito – moderato da Davide Urban, direttore generale di Ascom, è stata evidenziato: “La necessità di un dialogo aperto e continuo tra Pubblico e Privato – ha rilevato Urban – i nostri ristoratori offrono un servizio a valore aggiunto per la città ed il territorio”. Ad aprire gli interventi è stato il primo cittadino di Ferrara, Alan Fabbri: “Bene ha fatto l’Ascom a proporre un appuntamento su questo tema sul quale stiamo lavorando con una bozza di nuovo regolamento. Sempre su questo tema vorrei ricordare che nel biennio 2021 e 2022 abbiamo azzerato il canone di occupazione del suolo pubblico con nostre risorse, mentre per il 2023 lo abbatteremo del 50%. I dehors sono motivi di vitalità, accoglienza oltre che sicurezza sociale. La città deve essere viva oltre che bella”. Edoardo Accorsi sindaco di Cento ha aggiunto: “Il titolo del convegno è azzeccato. Le distese sono un elemento centrale e lo sono ancora più a Cento perché permettano di superare il post sisma ed il post pandemia. Stiamo già lavorando ad una nostra proposta che porteremo in consiglio comunale a breve”. “Sono una ricchezza fondamentale le distese per il territorio – ha commentato Antonio Cardi, assessore all’Ambiente nel comune di Comacchio – e siamo assolutamente favorevoli a questi elementi. Stiamo peraltro cercando di realizzare un automatismo che permetta in loro rinnovo nel modo più immediato possibile a sostegno delle imprese”
Uno spaccato sulla ristorazione in chiave nazionale e locale (dati forniti dal centro studi “G.Tagliacarne”): a Ferrara abbiamo 250 abitanti per ogni esercizio con servizio (in Italia è 257). Sempre nel comune estense le attività di ristorazione (ristoranti con servizio, take away, gelaterie, pasticcerie…) sono passate da 637 (nel 2008) a 651 (a giugno 2021), con alcune distinzioni: sostiene in modo significativo la crescita la componente dei ristoranti con servizio, mentre mostra segni di difficoltà il segmento dei bar. Sulle distese, il dato interessante deriva da un sondaggio nazionale: ben il 68% degli intervistati è d’accordo sul fatto che le distese siano l’occasione per migliorare la qualità dello spazio urbano grazie all’ampliamento del suolo pubblico a disposizione dei locali. Ed oltre il 70,2% degli intervistati ha emozioni positive rispetto alla presenza dei dehors. Luciano Sbraga che dirige il centro studi nazionale della Federazione dei Pubblici Esercizi ha spiegato: “Il tema dell’ospitalità – e nello specifico della ristorazione e delle distese- evidenzia come essa costituisca il motore di sviluppo non solo del tessuto della città ma dell’intero Paese. All’incirca il 70% del valore aggiunto economico è creato dal Terziario. Il nostro obiettivo è realizzare interazioni e modelli innovativi di valorizzazione che permettano da un lato di salvaguardare la bellezza delle nostre città e nel contempo sostenere le attività della ristorazione di indubbio peso economico oltre che sociale”
Le conclusioni sono state affidate al segretario regionale di Fipe Confcommercio, Antonio Gurrieri, come il tema “Delle distese e dei centri storici non ha solo un significativo aspetto economico ma ha un importante componente relazionale. Lavorare per una città ospitale significa sostenere il valore sociale indiscutibile delle attività di vicinato Lavoriamo tutti coesi” è l’auspicio finale