Mixer feb. 23 – Più liquidità per il caro bollette

15 Febbraio 2023

L’ANDAMENTO DEGLI AUMENTI DEL 2022 HA COLPITO GRAVEMENTE I PUBBLICI ESERCIZI. PER TUTELARLI, ARERA DOVRÀ METTERE IN CAMPO MONITORAGGI PIÙ APPROFONDITI

di Giulia Romana Erba

I conti dei pubblici esercizi sono in rosso e l’uscita più onerosa riguarda la bolletta energetica. Un allarme che parte da un dato che fotografa l’incidenza dram­matica che le bollette monstre hanno avuto nel 2022 sui 300mila pubblici esercizi del Paese.

Bar e ristoranti, nel 2022, hanno speso circa 9 miliar­di di euro per il pagamento delle bollette, 6 miliardi di euro in più rispetto al 2021; In pratica, mediamente ciascun bar è stato costretto a far fronte a una spesa di 16mila euro per luce e gas a fronte dei 5,5mila euro di un anno fa. Discorso analogo per i ristoranti che, in media, hanno speso 34mila euro in bollette, rispetto agli 11mila del 2021.

Ciò che deve maggiormente preoccupare è che l’inci­denza del costo dell’energia ha pesato sul conto eco­nomico quasi 3 volte più che nel 2021. Secondo una si­mulazione dell’Ufficio Studi Fipe, infatti, se un anno fa le bollette incidevano per il 4,6% sui ricavi di un eserci­zio medio, nell’anno appena concluso l’incidenza salirà è salita al 13,3%.

Una stangata che arriva dopo due anni di forte con­trazione dei consumi che ha messo a dura prova la tenuta del settore. La chiusura di 40 mila imprese e la cancellazione di 200 mila posti di lavoro sono lì a testi­moniarlo.

Senza una vigilanza attiva da parte dell’Autorità di regolazione per Energia, Ambiente e Reti sui fornito­ri, le misure adottate per mitigare gli effetti del caro bollette rischiano di essere inefficaci.

La scadenza del 16 marzo 2023 per comunicare all’A­genzia delle Entrate l’importo di credito maturato nel 2022, pena la decadenza dal diritto alla fruizione dei crediti stessi, appare eccessivamente penalizzante. La procedura di calcolo non sempre è agevole e non sem­pre le società fornitrici danno le informazioni tempe­stivamente.

È indispensabile che ARERA svolga una costante azione di monitoraggio, vigilanza e controllo affinché le società fornitrici si astengano dal porre in essere comportamenti aggressivi utilizzando a proprio van­taggio le asimmetrie informative che caratterizzano il sistema energetico, ad esempio contravvenendo (o eludendo) la sospensione delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia elettrica e del gas di cui all’art. 3 del D.L. Aiuti-bis o chiedano garanzie fi­deiussorie e anticipi insostenibili.

I Pubblici Esercizi soffrono di una forte carenza di liqui­dità dovuta a tre anni particolarmente difficili segnati dall’emergenza Covid, dall’impennata dei costi di ap­provvigionamento delle materie prime energetiche ed alimentari.

MixerMagazine febbario 2023

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