I pubblici esercizi, l’ultimo miglio della filiera enogastronomica
TRENTO. È stato un evento molto partecipato quello che si è tenuto ieri al Grand Hotel Trento e che ha visto l’Associazione dei pubblici esercizi del Trentino riunita per la consueta assemblea annuale. Al di là degli adempimenti istituzionali di rito – che confermano la buona salute dell’associazione – l’incontro è stato occasione per fare il punto sulla difficile situazione che vivono le imprese del settore ma anche per tracciare una rete di sistema che offra una prospettiva di sviluppo per l’intero settore dell’enogastronomia trentina, del quale i pubblici esercizi sono la vetrina o, come recita il titolo del convegno, “l’ultimo miglio”.
«Sono stati due anni durante i quali avete dimostrato di essere eroici – ha detto il direttore di Fipe Roberto Calugi – in un periodo in cui abbiamo perso 46 mila imprese, 250 mila collaboratori e oltre 5 miliardi e mezzo di fatturato. Grazie alla Federazione abbiamo fatto inserire le imprese del settore nel PNRR e esteso il Decreto Aiuti Ter anche a pubblici esercizi e ristoranti».
Il dato sulla partecipazione manifesta l’importanza che l’assemblea annuale tenutasi ieri riveste per l’Associazione dei pubblici esercizi del Trentino, guidata dalla presidente Fabia Roman. Se molti associati hanno affollato le sale del Grand Hotel Trento, è altrettanto rimarchevole il numero delle autorità che hanno presenziato all’evento. Un evento che non voleva essere soltanto un bilancio sull’attività svolta dall’associazione e sul periodo oltremodo complicato che il settore sta vivendo, ma che mirava a gettare le basi per una rete di più ampio orizzonte che valorizzi il ruolo dei pubblici esercizi come “ultimo miglio” dell’enogastronomia trentina: una vetrina che, in un territorio dalla marcata vocazione turistica, rappresenta un’opportunità di sviluppo significativa.
Alla parte pubblica dell’assemblea hanno partecipato il presidente di Confcommercio Trentino Giovanni Bort e il presidente dell’Associazione ristoratori del Trentino Marco Fontanari, gli assessori provinciali Giulia Zanotelli, Roberto Failoni, Achille Spinelli e Mirko Bisesti, oltre al sindaco di Trento Franco Ianeselli, al presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder. Anche il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha voluto inviare un messaggio di attenzione al consesso: «Valorizziamo e sosteniamo il patrimonio trentino, fatto di eccellenze nell’accoglienza e nella gastronomia, anche per dare risalto alla filiera delle eccellenze locali, in una logica di rete e di scambio. Per affrontare la crisi economica e continuare ad essere protagonisti del futuro dell’Autonomia. L’Amministrazione continuerà ad essere al fianco degli operatori economici per superare gli ostacoli legati ai costi dell’energia e alla sfida della ricerca di personale qualificato».
Al centro dell’assemblea pubblica, la Carta dei Valori della ristorazione sottoscritta da Fipe nazionale nel 2021 e il Protocollo di promozione della filiera agroalimentare: documenti al centro del dibattito tra Roberto Calugi, direttore FIPE nazionale, Camilla Lunelli, direttore comunicazione e relazioni esterne del Gruppo Lunelli, Maurizio Rossini, amministratore delegato di Trentino Marketing e, Davide Rampello, regista e divulgatore, già presidente della Triennale di Milano e curatore del Padiglione Zero di Expo Milano 2015.
«In un momento storico, caratterizzato da forti tensioni internazionali, – ha detto la presidente Fabia Roman nel suo intervento di apertura – in cui l’istinto suggerirebbe la disgregazione, sono convinta che la sfida più difficile sia proprio quella di restare uniti all’interno di un percorso condiviso con tutti quei settori con cui quotidianamente abbiamo un rapporto professionale ma anche umano. Parlo di produttori, allevatori, agricoltori con i quali abbiamo negli anni instaurato relazioni, collaborazioni».
«Lo spirito di condivisione e di collaborazione che guida questa Assemblea lo ritroviamo proprio nella Carta dei Valori della Ristorazione Italiana che presentiamo oggi con la Fipe e con l’associazione dei Ristoratori. La Carta traduce un patto tra filiere, che unisce settori economici diversi, per affrontare le sfide dei cambiamenti accelerate dell’emergenza. Ma lo spirito di condivisione e di collaborazione che guida questa Assemblea lo ritroviamo anche nel Protocollo provinciale sottoscritto con l’Assessorato dell’Agricoltura e del Turismo. Il Protocollo risponde alla necessità di rafforzare una visione comune e condivisa, sui grandi temi dell’enogastronomia, all’interno di un percorso di valorizzazione dei prodotti locali che vede le nostre attività posizionate proprio nell’ultimo miglio della filiera».
L’invito a lavorare assieme per valorizzare la qualità dei prodotti e della ristorazione del territorio è stato raccolto dall’ampia rappresentanza della Giunta provinciale presente ieri pomeriggio. Dopo i saluti della presidente Roman, del presidente di Confcommercio Trentino Giovanni Bort, di Marco Fontanari e del sindaco Franco Ianeselli, è intervenuta l’assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli che ha evidenziato la valenza di sistema del protocollo per la valorizzazione delle produzioni agro – alimentari locali approvato dalla Giunta provinciale nell’ultima seduta.
«È un documento – ha detto Zanotelli – che rappresenta il lavoro che si sta facendo, in collaborazione tra diversi assessorati, con Trentino Marketing e con le categorie, per la promozione dei prodotti del Trentino. Anche il Trentodoc Festival, che si terrà il prossimo fine settimana, rientra tra le iniziative positive per la promozione del territorio. Dal protocollo ci aspettiamo poi che nascano molte altre opportunità in grado di valorizzare le nostre produzioni di qualità».
Dall’assessore provinciale al turismo Roberto Failoni è arrivato un invito a guardare al futuro con ottimismo. «Si deve guardare avanti – ha detto – perché nonostante gli ultimi anni non siano stati semplici e ancora oggi vi sia una situazione che desta preoccupazione, l’estate turistica è andata abbastanza bene e ancora adesso ci sono zone del Trentino che stanno lavorando. Ma nulla arriva per caso. Questi sono risultati del lavoro importante che si sta facendo, anche attraverso Trentino Marketing. Anche il Trentodoc Festival sarà un evento che ci ricorderemo a lungo e sarà uno dei tanti appuntamenti che saranno organizzati». In conclusione Failoni ha ringraziato i pubblici esercizi per il salto di qualità che hanno fatto, con risultati visibili e importanti.
«Servono idee – ha aggiunto l’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli – e soprattutto serve una loro attuazione rapida. Su questo siamo impegnati come Giunta provinciale. Per essere efficaci dobbiamo selezionare le azioni più rapide, incisive e mirate». La Provincia, ha ricordato l’assessore riferendosi al complesso periodo che si sta vivendo, è parte della soluzione del problema: oggi serve una riflessione in più per continuare sulla strada dello sviluppo. Con la “Carta dei valori della ristorazione italiana” vengono declinati i valori di riferimento per un percorso unitario di valorizzazione economica e culturale delle imprese della ristorazione, e, attraverso di loro, delle comunità locali, della loro cultura, della memoria e del territorio.
Partendo dai principi espressi dalla Carta, e con l’obiettivo di concretizzarli in percorsi e progetti operativi condivisi, è stato elaborato un protocollo d’intesa tra la Provincia, Confcommercio del Trentino e le altre organizzazioni datoriali e altri attori del settore agricolo. Il protocollo sarà firmato nei prossimi giorni dopo essere stato approvato anche dalla Giunta provinciale nel corso dell’ultima riunione.
Il protocollo prevede che le parti si facciano carico di promuovere e sostenere i valori espressi dalla Carta, a partire dalla forte connessione tra il mondo dell’agricoltura e quello del turismo, con l’impegno a diffonderli nell’ambito dei propri canali e strumenti, con l’obiettivo della valorizzazione economica e culturale delle imprese che, grazie alle loro attività, possono contribuire a sostenere e promuovere le economie e le diversità culturali del territorio trentino, attraverso, in particolare, la valorizzazione delle produzioni agro – alimentari di qualità, espressione del territorio, delle comunità locali, della loro cultura e memoria.
«Sono stati due anni durante i quali avete dimostrato di essere eroici – ha detto il direttore di Fipe Roberto Calugi – in un periodo in cui abbiamo perso 46 mila imprese, 250 mila collaboratori e oltre 5 miliardi e mezzo di fatturato. Grazie alla Federazione abbiamo fatto inserire le imprese del settore nel PNRR e esteso il Decreto Aiuti Ter anche a pubblici esercizi e ristoranti». Calugi, esprimendo soddisfazione per l’evento che ha saputo raccogliere l’interesse degli associati in modo così massiccio, ha ricordato il ruolo della Federazione nella duplice funzione di sostegno e intervento immediato a favore delle imprese, come durante l’emergenza Covid-19 e ora con i rincari energetici, ma anche in una prospettiva di lungo periodo, come la Carta dei Valori. Il documento è stato stilato grazie alla regia di Davide Rampello, ieri in videocollegamento con l’assemblea, che ha sottolineato il ruolo di “agenzie culturali” dei pubblici esercizi, come voce autentica e senza mediazione dei territori e delle eccellenze enogastronomiche italiane. Una lettura condivisa anche da Camilla Lunelli, che ha voluto rimarcare l’importanza dei pubblici esercizi nel veicolare i prodotti del territorio, anche attraverso specifici interventi di formazione finalizzati proprio alla promozione delle tipicità locali. In un Trentino che negli anni ha ottenuto ottimi risultati nelle “alte stagioni”, è stata la riflessione di Maurizio Rossini, le produzioni enogastronomiche e le loro promozione nei locali pubblici rivestono un ruolo decisivo verso una crescita qualitativa ed in funzione di una maggiore attrattività delle “belle stagioni”, cioè l’autunno e la primavera.
Per approfondimenti, Valorizzazione delle produzioni agro–alimentari e Carta dei valori della ristorazione italiana: l’impegno a lavorare assieme