#sicurezzavera a Trento

11 Aprile 2022

I pubblici esercizi come presìdi di legalità contro la violenza di genere

Le Associazioni dei pubblici esercizi e dei ristoratori sottoscrivono il progetto per la provincia di Trento

TRENTO. Da oggi è #sicurezzavera anche in Trentino: il progetto di Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi aderente a Confcommercio, in provincia rappresentata dall’Associazione pubblici esercizi e dall’Associazione Ristoratori, è stato ufficialmente presentato stamattina a Trento dalla presidente del Gruppo Donne Imprenditrici di Fipe, Valentina Picca Bianchi, che, con i presidenti Fabia Roman e Marco Fontanari ed il questore di Trento Alberto Francini hanno sancito l’avvio di una serie di azioni destinate a contrastare la violenza di genere, investendo sul ruolo sociale dei pubblici esercizi all’interno della comunità.

Il protocollo

Il 28 aprile 2021 la Fipe, il Gruppo donne Imprenditrici Fipe e la Polizia di Stato, hanno siglato un protocollo volto a realizzare iniziative destinate a diffondere la cultura di genere e contrastare la violenza contro le donne. Nell’ambito di questo protocollo si inserisce #sicurezzavera, il progetto volto a migliorare i livelli di sicurezza del territorio attraverso il coinvolgimento degli attori economici e, in particolare, dei pubblici esercizi. In Italia esiste un pubblico esercizio ogni 250 abitati, una rete di locali che può essere trasformata in un vero e proprio sistema di controllo del territorio. Un osservatorio permanente, che può essere dedicato alla prevenzione e al contenimento della violenza sulle donne e non solo. Sicurezza vera si presenta quindi come una campagna di prevenzione contro la violenza di genere che mira a far diventare pubblici esercizi, bar, discoteche, ristoranti e non solo, veri e propri presidi di legalità e tutela, sentinelle del territorio.

Il progetto prevede dei momenti formativi e informativi rivolti sia ai titolari sia al personale dei pubblici esercizi. Le tematiche riguarderanno la legalità, la correttezza, il rispetto nei rapporti interpersonali, le discriminazioni, la violenza basata sul genere e gli strumenti posti a tutela delle vittime, comprese le misure di prevenzione del Questore e i dispositivi di pronto intervento adottati dalla Polizia di Stato.

Confcommercio Trentino e Fipe Trentino, formata dall’Associazione dei pubblici esercizi del Trentino e dall’Associazione ristoratori del Trentino, hanno aderito all’iniziativa organizzando a tal fine una conferenza stampa per presentare il progetto #sicurezzavera nella nostra provincia. La conferenza stampa, che si è tenuta stamattina nella sala Falconetto di Palazzo Geremia, a Trento, ha visto la partecipazione di numerose autorità: erano presenti, infatti, il presidente di Confcommercio Trentino Giovanni Bort, i presidenti delle associazioni dei pubblici esercizi e dei ristoratori, Fabia Roman e Marco Fontanari, il Questore di Trento Alberto Francini, gli assessori provinciali Roberto Failoni e Stefania Segnana, il presidente del consiglio provinciale di Trento Walter Kaswalder, il presidente del Consorzio dei Comuni del Trentino Paride Gianmoena, la presidente nazionale di FIPE Donne Valentina Picca Bianchi, la presidente della Commissione Pari Opportunità Paola Maria Taufer, il Difensore civico Gianna Morandi, il primo dirigente della Divisione anticrimine della Polizia di Stato a Trento Anna Maria Maggio, l’onorevole Martina Loss, la rappresentante del Commissariato del Governo Filomena Chilà, il presidente dell’Associazione Attività di Servizio Mario Oss e la vicepresidente dell’Associazione commercianti al dettaglio Camilla Girardi. All’incontro era presente anche una classe quarta del Liceo delle Scienze Umane Rosmini di Trento, accompagnata dalla referente Lucia Rigotti.

Gli interventi

«È un appuntamento particolarmente importante, che sento molto – ha spiegato Fabia Roman – È l’avvio ufficiale di un percorso che la nostra associazione ha seguito con attenzione e con molto interesse perché riguarda da vicino la nostra società, il nostro lavoro. Più volte abbiamo sostenuto che i locali pubblici non sono solo un’attività economica: un bar, un pub, una discoteca, ma anche un ristorante, una birreria… sono luoghi dove si vive la socialità, l’essere comunità, dove si vivono emozioni, ci si incontra per piacere o per lavoro. #Sicurezzavera è un protocollo che la nostra associazione sottoscrive con la Polizia per fare, dei locali che vorranno aderire, una rete di punti di primo sostegno a casi di violenza di genere, tentata o messa in atto, dove la vittima può rivolgersi per ricevere protezione e aiuto nel contattare le autorità e le altre istituzioni dedicate. Con #sicurezzavera non ci sostituiamo alle organizzazioni ed alle strutture, alle forze dell’ordine, deputate ad affrontare questo problema, e che già svolgono in maniera infaticabile il proprio lavoro, ma vogliamo dare il nostro contributo proprio per il nostro ruolo di presìdi di socialità. Una società che deve lottare unita contro discriminazioni e violenze che non devono avere più alcun diritto di esistenza».

«Siamo il settore – ha detto Marco Fontanari – con la maggior percentuale di penetrazione nel tessuto sociale. Oggi siamo qui a sottolineare anche il valore di un’associazione di rappresentanza che si spende non solo per la tutela dell’attività in quanto esercizio economico ma anche per valorizzare l’impegno sociale e culturale. È un impegno che ci prendiamo, a cui non ci sottraiamo: già abbiamo come Confcommercio Trentino fatto un passo con l’istituzione dello Sportello Sicurezza. Siamo presenti in circa il 93% dei Comuni italiani, per questo credo sia essenziale svolgere un ruolo di primo piano. Confidiamo molto nella collaborazione con le forze dell’ordine anche per tutelare quello che viene conosciuto come l’Italian Style, cioè quel grande patrimonio di ricchezza culturale, artistico, enogastronomico, che fa l’Italia grande in tutto il mondo. Ringraziamo anche i giovani che oggi presenziano a questo convegno, sperando di poter lasciare un segno oggi per la collaborazione a 360° di tutti gli attori della società».

«Abbiamo avviato – è il commento di Giovanni Bort – un importante percorso per la sicurezza con la Questura di Trento: siamo molto attenti ai fatti di delinquenza, sia quelli rivolti alle donne ma anche tutti gli altri episodi di criminalità. Ciò che presentiamo oggi è un ulteriore segnale di quanto ci impegniamo per mantenere la nostra società sempre più equa, sicura. Grazie anche ai nostri esercenti che vivono in prima linea e che aderiranno a questo protocollo».

«Istituzioni e comunità alleate contro la violenza»

Il presidente del Consiglio Provinciale di Trento Walter Kaswalder ha portato i saluti dell’intero organo: «L’importanza della collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e imprenditori è importantissima per superare molte criticità. Grazie di cuore per questo progetto: sia la Commissione pari opportunità che il Difensore Civico, entrambe istituzioni incardinate nel Consiglio provinciale, sono strumenti che possono aiutare ad affrontare il problema». «Presentiamo un importante progetto – ha detto l’on. Martina Loss – che evidenzia l’importanza di un pubblico esercizio in un territorio di montagna come il Trentino. In tutti i paesi c’è almeno un piccolo bar: aggiungere questo servizio è un’iniziativa encomiabile e della quale dobbiamo ringraziarvi. Come istituzioni dare la massima sicurezza al cittadino è essenziale, soprattutto in questa fase di ripartenza: anche grazie a questo strumento speriamo sia possibile tornare alla normalità».

«L’iniziativa #sicurezzaVera rappresenta un’importante opportunità per rispondere concretamente a un tema come quello della sicurezza delle donne. Per raggiungere questo obiettivo serve che tutti i pubblici esercizi, che sono ben diffusi in Trentino, sappiano essere sentinelle del territorio, non solo in montagna ma anche in città, per confermare che questo tema è considerato con attenzione e cura nel nostro territorio e testimoniare anche all’esterno che il Trentino è un territorio sicuro e attento alla sicurezza delle donne». Lo ha detto l’assessore all’artigianato, commercio, promozione, sport e turismo della Provincia autonoma di Trento Roberto Failoni durante la conferenza stampa.

L’assessore provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana ha chiarito come «il messaggio che lancia questa iniziativa è molto importante. Da un lato mette in evidenza come sia fondamentale che tutte le istituzioni si alleino per contrastare la violenza di genere. Dall’altro chiarisce come se la comunità tutta fa squadra attorno alle donne che vivono problemi come quello della violenza di genere, dà loro il coraggio di denunciare e di uscire da una situazione tragica. Spesso le donne infatti si sentono sole quando vivono questa tragedia e hanno paura di uscire allo scoperto. È fondamentale far sentire loro che la comunità è loro vicina e questa iniziativa con il coinvolgimento dei pubblici esercizi va proprio in questa direzione».

«L’obiettivo è far crescere una comunità non violenta – ha detto Paride Gianmoena – e dobbiamo farlo anche attraverso i giovani. È un tema anche culturale e per fare cultura occorre lavorare tutti insieme nella stessa direzione. Questi punti dove si fa impresa sono qualcosa di più: sono punti di aggregazione sociale, culturale, e se vogliamo davvero migliorarci abbiamo bisogno di confrontarci, di dialogare. Ciascuno di noi deve fare il proprio ruolo ma con questo protocollo dimostriamo quanto sia importante il lavoro di sinergia tra istituzioni, società e anche mondo imprenditoriale».

#sicurezzavera

«Grazie per questo invito – ha esordito il questore Alberto Francini – la violenza di genere è nelle priorità della Polizia da molti anni. Noi spesso critichiamo il legislatore per una normativa in taluni casi forse poco efficace. Invece sulle violenze di genere nel 2013 è stata prodotta una legge molto efficace che consente la segnalazione di un fenomeno anche non conclamato e procedere con un provvedimento amministrativo preventivo, come l’ammonimento. Il problema è l’applicazione di questa normativa perché se l’applichiamo quando il fenomeno è già conclamato, nella maggior parte dei casi non c’è più la possibilità di intervenire sul fenomeno. È importante intervenire soprattutto nella fase preliminare, ma non è facile perché occorre cambiare la cultura della nostra società, delle nostre famiglie. C’è quasi un’aura di sacralità dell’ambito familiare; ma negli ultimi venti o trent’anni le famiglie sono cambiate moltissime, le dinamiche sono cambiate completamente. È una famiglia molto più isolata rispetto ad un tempo, quando c’erano più controllori sociali di queste dinamiche. Non è semplice andare a sfondare questo muro della riservatezza familiare. Dobbiamo impegnarci oggi a diffondere attraverso tanti canali questi messaggi: ciò che presentiamo oggi è un canale particolarmente efficace perché i commercianti e gli esercenti possono essere un alleato importante nella lotta alla violenza domestica, così come i sindaci che, soprattutto nei piccoli centri, rappresentano un ruolo essenziale. Non siamo in un campo penale, di repressione, ma di prevenzione, ambito nel quale la Questura ha, per così dire, il suo core business. Affidare anche al presidio sul territorio come i pubblici esercizi questo compito di monitoraggio è un’attività particolarmente efficace».

«Oggi presentiamo al diciottesima tappa di un percorso di presentazione – ha detto Valentina Picca Bianchi – di #sicurezzavera. A quasi un anno dalla sottoscrizione del protocollo, oggi terminiamo la prima fase di adesione e daremo presto il via al percorso di informazione e formazione. Ricordo quando siamo andati dal prefetto Messina, direttore generale dell’Anticrimine a Roma a presentare questo progetto: avevamo 7 minuti di tempo, ma poi siamo rimasti cinque ore a parlare di come sviluppare e applicare questo protocollo. Siamo 112 mila imprese di pubblico esercizio, un patrimonio straordinario fatto di bar, ristoranti, discoteche, catering, locali da gioco, tutto ciò che definiamo “fuori casa”, tutte esperienze che durante il lockdown, quando eravamo chiusi in casa, abbiamo imparato a conoscere nella sua funzione sociale, non solo economica. Il Questore ha parlato di cambio culturale ed è sicuramente da sottoscrivere. Aggiungo che è importante anche non stare in silenzio quando assistiamo ad episodi di violenza: non è necessario indossare una divisa, perché per essere presenti e solidali non serve avere una divisa. Ciascuno di noi deve poter intervenire, nei modi opportuni, per rendere la nostra società sempre più sicura e giusta. Non c’è spazio per l’omertà nella nostra società. I progetti forti devono crescere di contenuti e di valore. Dobbiamo farlo insieme e con tutte le energie di cui disponiamo».

In Trentino nel 2020 si sono registrati 2,5 casi di violenza ogni 1.000 donne residenti. Nel 39,4% dei casi si tratta di violenze perpetrate dal partner o, nel 24% dei casi, dall’ex-partner. Le denunce sono state in totale 391, i procedimenti di ammonimento 84.

«La violenza domestica – ha spiegato Annamaria Maggio – non è questione privata. È un problema di tutti noi, cittadini e appartenenti ad una società civile, mariti, padri, colleghi, compagni di scuola, amici, conoscenti. Noi tutti abbiamo il dovere di intervenire. È un problema che da sole le forze dell’ordine e la magistratura non sono in grado di risolvere. Arrivano quando la situazione è già degenerata: spesso arrivano un minuto prima, talvolta anche un minuto dopo. Gli episodi di violenza denunciati sono circa il 7/8%: la maggior parte del fenomeno è sommersa, e dobbiamo intervenire a livello culturale proprio qui. È un fatto trasversale alla società che riguarda professionisti, commercianti, operai… L’alternativa è tollerare e accettare che i giornali pubblichino episodi di violenza. Nelle classi dove andiamo a fare sensibilizzazioni emergono almeno uno o due episodi di violenza che riguardano i ragazzi e le loro famiglie».

«Tutti insieme ce la possiamo fare – il commento di Paola Maria Taufer – oggi stiamo parlando di abbandonare la logica dell’indifferenza, per fare rete contro un fenomeno terribile. Oggi parliamo dell’importanza di ascoltare gli altri: dobbiamo osservare e dobbiamo andare oltre quel neo-individualismo che spinge molte persone a guardare esclusivamente a noi stessi, al nostro piccolo orto. Dobbiamo andare invece avanti e prevenire tutte le forme di violenza, osservare e non rimanere indifferenti. Una campagna come #sicurezzavera che forma le persone in questo è fondamentale. Questi sono veramente i progetti che fanno la differenza».

La carta dei valori.

Al termine della Conferenza stampa è stata sottoscritta la Carta dei valori della Ristorazione: le linee di azione per la promozione e la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche del territorio a cui proprio la ristorazione dà corpo, rinnovamento e racconto, promosso da Fipe attraverso gli incontri sul territorio tra istituzioni, società e imprese. L’obiettivo è di diffonderne i principi, essere fonte di ispirazione per i nostri imprenditori e valorizzare pienamente un settore strategico per la crescita socioeconomica del Paese: un momento di condivisione dei valori sociali, culturali ed economici espressi da un comparto strategico per questo Paese.

Al convegno hanno partecipato:
Giovanni Bort, Presidente Confcommercio Trentino
Fabia Roman, Presidente associazione Pubblici esercizi del Trentino
Marco Fontanari, Presidente associazione Ristoratori del Trentino
Walter Kasswalder/Roberto Failoni, Presidente Consiglio Provinciale di Trento/Assessore provinciale con delega al turismo, prevenzione e sicurezza
Paride Gianmoena, Presidente del Consorzio dei comuni in rappresentanza dei Sindaci della provincia di Trento
Valentina Picca Bianchi, Presidente del Comitato Impresa donna in seno al Mise
Alberto Francini, Questore della Provincia di Trento
Anna Maria Maggio, Primo Dirigente Divisione anticrimine
Gianna Morandi, Difensore civico della città di Trento
Stefania Segnana, Assessore con delega alla salute, alle politiche sociali, disabilità e famiglia

Il convegno è stato moderato da Patrizia Orsingher

Al termine, le autorità presenti hanno firmato la Carta dei Valori della Ristorazione di Fipe.

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