#sicurezzaVera a Lecco
11 marzo 2022. “La città è da sempre attenta e sensibile al fenomeno, ma non è un territorio estraneo alla violenza – ha analizzato Simona Piazza, vicesindaco e assessore alla sicurezza del Comune di Lecco -. Purtroppo c’è una maggiore necessità di far collaborare piò soggetti, realizzando un punto di prossimità al quale le donne, e le persone fragili in generale, possono fare riferimento nei momenti di difficoltà”.
Una rete plurale “che renda presente il valore della prossimità sociale che oggi è venuto meno. Tanto dobbiamo fare dal punto di vista educativo e formativo”. Il modello culturale “è fatto di prevaricazione, in ogni genere e per qualunque aspetto. Dobbiamo fornire un nuovo modello alle famiglie, più inclusivo non solo a parole. Lavorare a un cambio di paradigma non è semplice nè immediato, ma piano piano queste situazioni possono migliorare; non sono da delegare ad altri: se c’è una violenza, bisogna assumersi un pezzettino di responsabilità per far si che non accada più”.
“Personalmente tratto una grande mole di casi legati alla violenza di genere. Se un fascicolo arriva sulla mia scrivania, è già positivo: vuol dire che, in qualche modo, almeno siamo stati informati e la macchina sociale si è messa a disposizione della vittima – ha spiegato Gianluca Gentiluomo, dirigente della Squadra Mobile di Lecco -. Oggi, come Stato, posso aiutare una persona che sta vivendo questo tipo di situazione in modo tempestivo, trovando la collocazione adeguata a lei ed, eventualmente, al resto della famiglia”. Il progetto “vuol fare emergere le situazioni silenti, sommerse, che rimangono confinate tra le mura domestiche. D’iniziative ce ne sono tante e sono tutte utili per le vittime”. I modi di denunciare sono diversi: “Capita che le donne chiamino il 113 e ordinino delle pizze, di conseguenza l’operatore capisce e si può permettere l’invio della pattuglia. A Oristano una donna è entrata in farmacia e ha chiesto una mascherina 1422, il numero antiviolenza: i farmacisti, svegli e formati, attivano le forze dell’ordine e qualche mese dopo un uomo è stato arrestato per violenza sessuale commessa su un minore”. Fondamentale rimane “il rapporto di fiducia tra vittima e forze dell’ordine, che può essere reso più facile dal titolare di un esercizio pubblico, in grado di raccogliere una confidenza decisiva”.
Il sostegno durante la pandemia
“Ringrazio le tante donne che sono qui, che rappresentano varie parti della nostra società. Valentina si è conquistata la nostra fiducia facendo tanto, per noi donne, nel momento di maggiore difficoltà, con le attività chiuse dalla mattina alla sera. Quando è arrivata la pandemia, il nostro gruppo si è fortificato e ci ha permesso di rimanere salde, in piedi, affrontando tutto quello che ci è capitato: lei ha avuto ogni giorno una parola buona per tutti. Eravamo più forti perché eravamo unite”, ha ricordato Silvia Nessi, componente Giunta Confcommercio Lecco e del Consiglio Fipe Confcommercio Lecco, oltre che assessore al commercio del Comune di Mandello. “Ringrazio la presidente del Gruppo Donne di Fipe Confcommercio, Valentina Picca Bianchi per avere scelto di presentare anche a Lecco questo importante progetto che punta a contrastare la violenza di genere . E ringrazio la collega Silvia Nessi per essersi impegnata in prima persona per organizzare questa tappa di #sicurezzaVera – ha chiosato Marco Caterisano, presidente di Fipe Confcommercio -. L’obiettivo del progetto, quello di incrementare i livelli di sicurezza delle persone e degli stessi esercizi adottando strategie di prevenzione di eventi illegali o pericolosi, connessi a forme di violenza di genere, è importante e estremamente attuale. È fondamentale, anche alla luce dei numerosi episodi di cronaca che quotidianamente vengono raccontati, che ognuno faccia la sua parte. I pubblici esercizi hanno il dovere di diventare sempre più luoghi di sicurezza a difesa delle donne e luoghi di promozione della cultura di genere. Noi imprenditori siamo pronti a dare una mano: i nostri locali, anche nel territorio di Lecco, vogliono e devono essere sempre più dei posti sicuri, dove potersi divertire senza rischi soprattutto per le donne e dove potere stare in compagnia senza paura di essere oggetto di attenzioni non gradite o di aggressioni verbali o fisiche. Grazie ancora per questo progetto davvero significativo e buon lavoro”.
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