#sicurezzaVera a Livorno
Livorno, 29 novembre 2021. Il contrasto alla violenza di genere passa dai Pubblici Esercizi. Luoghi affollati e vitali, soprattutto in estate, i bar, i ristoranti e i locali italiani si preparano a diventare presìdi di sicurezza a difesa delle donne e promotori della cultura di genere.
A Livorno parte infatti #sicurezzaVera, nato con la firma di un protocollo tra la Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, il Gruppo Donne Imprenditrici della Federazione e la Polizia di Stato. L’obiettivo è quello di incrementare i livelli di sicurezza delle persone e degli stessi esercizi, nel quadro di aggiornate strategie di prevenzione di eventi illegali o pericolosi, connessi a forme di violenza di genere.
“Troppo spesso i pubblici esercizi vengono dipinti come luoghi pericolosi – sottolinea la presidente del Gruppo nazionale Donne Imprenditrici di Fipe – Confcommercio, Valentina Picca Bianchi. Luoghi nei quali si pensa che sia lecito fare avances spinte alle ragazze che servono ai tavoli, o nei quali un sorriso in più fatto da una donna che lavora dietro a un bancone viene subito male interpretato. Luoghi in cui si lavora fino a notte fonda e, spesso le donne, titolari o dipendenti che siano, chiudono le saracinesche rimanendo sole nelle città ormai quasi deserte. Noi vogliamo ribaltare questo stereotipo e rafforzare i nostri locali in presìdi di legalità e di sicurezza, nonché, creare una rete per promuovere e diffondere la cultura di genere. Per le dipendenti, le clienti e le titolari di aziende. E il primo passo per prevenire la violenza è quello di riconoscere i segnali di pericolo. Grazie al supporto della Polizia di Stato, insegneremo sia alle donne sia agli uomini a riconoscere questi segnali e insegneremo loro come reagire”.
In questa prima fase il progetto arriverà ad interessare 20 città entro il 2021, dopodiché il modello verrà esteso a tutti gli esercizi pubblici che rappresentano da sempre la più ampia rete di presidio territoriale di cultura, socialità e tradizione presenti in Italia. “Un esercizio pubblico ogni 250 abitanti, 1 bar ogni 400 abitanti” ricorda Picca Bianchi al Cisternino di Città, durante una iniziativa molto partecipata moderata dal direttore provinciale Confcommercio Federico Pieragnoli in cui sono intervenuti il prefetto D’Attilio, il questore Massucci, il sindaco Salvetti, l’assessore Garufo, il consigliere regionale Gazzetti e Luca Pipitone, Dirigente Divisione Anticrimine Questura di Livorno.
Forte e sentita la preparazione delle forze dell’ordine sul tema violenza e abusi, così come il sostegno per la tutela delle vittime, spesso non economicamente indipendenti e quindi materialmente incapaci di sciogliersi dalle persone che abusano del loro ruolo in famiglia.
Dal 2006 al 2020 tra Livorno e provincia sono stati 11 i femminicidi. Il Questore ha sottolineato che soprattutto nella città di Livorno la cittadinanza fortunatamente ha fiducia nelle forze dell’ordine e tende a chiamare con grande tempestività. Serve sicuramente, come ha confermato anche il dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Livorno Luca Pipitone, un’azione di confronto e integrazione, poiché spesso il problema, prima ancora della protezione delle vittime, riguarda l’educazione al rispetto. Da qui la necessità, espressa da tutti i relatori, di parlare ai bambini e agli adolescenti, in modo che non affrontino con leggerezza e in balìa di modelli discriminatori il tema della sessualità.
Barbara Degl’Innocenti, referente regionale RE.NA.IA., Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri, ha portato l’esperienza di un universo scolastico che raccoglie molte studenti appartenenti alle categorie più fragili. Per loro la scuola promuove lo sviluppo equilibrato dell’individuio nella comunità: dalla lingua italiana al civismo, dal rispetto alla affettività. Ma la scuola non può tutto. Per questo i protocolli e le reti, i patti di comunità soprattutto nei centri piccolissimi sono indispensabili.
Sul territorio
Federica Garaffa Cristiani, presidente provinciale Pubblici Esercizi Fipe Confcommercio
“La violenza contro le donne, oltre a essere un crimine orrendo che devasta le vittime fisicamente e psicologicamente, influisce anche sul benessere generale della nostra società. Sebbene la violenza domestica e sul posto di lavoro sia ormai riconosciuta come una violazione dei diritti umani, sono spesso trascurati le molestie sessuali e gli abusi verbali e psicologici. Dobbiamo riconoscere i comportamenti anche solo potenzialmente violenti e contrastarli sul nascere creando una solida catena di giustizia che coinvolga tutti gli attori economici e sociali a lottare contro l’indifferenza. I pubblici esercizi Fipe a Livorno e in provincia sono una rete capillare, e sono certa che in moltissimi aderiranno al progetto #sicurezzaVera, per approfondire, sensibilizzare e promuovere la cultura di genere, il rispetto, il valore della diversità e l’inclusività”.
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