Proposta di revisione della normativa europea sull’etichettatura
La Commissione Europea nell’ambito del Green Deal europeo – programma strategico volto a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 – all’interno del quale una specifica linea d’intervento riguarda la revisione in chiave ambientale della strategia “Farm to Fork”, per rendere i sistemi alimentari più sostenibili, ha avviato una consultazione online per apportare modifiche ed aggiornamenti al Regolamento (UE) 1169/2011, relativo all’etichettatura degli alimenti.
Tra i principali obiettivi della proposta di riforma figura anche quello di consentire ai consumatori di identificare meglio l’origine degli alimenti e facilitare le scelte alimentari informate e sostenibili dei consumatori, implementando le disposizioni concernenti la c.d. etichettatura d’origine.
La Federazione – per il tramite di Hotrec (l’associazione europea dei Pubblici Esercizi della quale FIPE è parte attiva) – ha presentato un documento di osservazioni nel quale è stata sottolineata la necessità di non sovvertire il quadro legislativo esistente in cui la provenienza degli alimenti, per quel che concerne i servizi di somministrazione di alimenti, non rientra tra le informazioni obbligatorie. È bene invero ricordare che la normativa europea attualmente vigente (alla quale la nostra nazione si è adeguata con l’emanazione del D.Lgs n. 231/2017) prevede, per i prodotti somministrati, l’obbligo di fornire ai clienti un’adeguata informativa degli allergeni contenuti nelle pietanze offerte, e non invece quello di elencare tutti gli ingredienti utilizzati.
Del resto, va considerato che l’offerta commerciale degli esercizi di somministrazione è in continuo divenire, con menù che cambiano regolarmente (anche per garantire la freschezza dei prodotti e la loro diversità). In altri termini, nuovi e più invasivi obblighi in materia di etichettatura rischierebbero di tradursi in oneri ingestibili per un Pubblico Esercizio.