Mixer nov. 2020 – Chissà che sarà di noi

8 Novembre 2020

Una nota canzone di Lucio Battisti – Con il nastro rosa, 1980 – ripeteva: “chissà che sarà di noi, lo scopriremo solo vivendo”. Se lo chiedono oggi anche i Pubblici Esercizi italiani, con l’incognita supplementare che sul mondo della somministrazione incombono nubi talmente nere, tra limitazioni di orario, coprifuoco, incertezza e insufficienza degli aiuti, da non renderne pacifica la stessa sopravvivenza. Tante imprese, tra bar, ristoranti, pub e discoteche, insomma, rischiano di non avere il tempo utile per vedere cosa sarà di loro, perché avranno chiuso i battenti.

In queste settimane convulse, nella rincorsa di informazioni, indiscrezioni e nuove strette (quattro provvedimenti di limitazione delle attività nella sola terza settimana di ottobre), FIPE-Confcommercio ha incontrato il Presidente del Consiglio, al quale, con l’analisi di contesto, ha evidenziato i rischi del settore di fronte a questa spaventosa crisi, con l’impatto dei provvedimenti che ci hanno riguardato.

Ma, soprattutto, ha portato delle proposte: supportate dai numeri, animate dal buon senso. Sul breve, brevissimo, termine, ha chiesto tempestivo ristoro economico: in poche parole, ogni misura restrittiva deve essere accompagnata da una proporzionale misura di compensazione (indennizzi sulle perdite di fatturato, crediti d’imposta sulle locazioni, prolungamento degli ammortizzatori sociali, moratorie sui pagamenti, etc.). Sul medio periodo, si è sottolineata la necessità di un incisivo stimolo alla domanda, da attuarsi attraverso la riduzione dell’aliquota IVA e un meccanismo di cash-back dedicato al settore.

https://www.mixerplanet.com/RIVISTE/Mixer/331/4/

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