06-04 Fipe, ‘sbagliato escludere da fase 2 bar e ristoranti’ – dichiarazione Roberto Calugi a ADNKRONOSFipe, ‘sbagliato escludere da fase 2 bar e ristoranti’ – dichiarazione Roberto Calugi a ADNKRONOS

6 Aprile 2020


Riportiamo l’intervento del direttore generale Roberto Calugi a ADNKRONOS

 ‘Ripartiamo con ogni precauzione, altrimenti è certa la morte di  decine di migliaia imprese‘        
Milano, 6 apr. (Adnkronos) – E’ “sbagliato” escludere bar e ristoranti  dalle riaperture della Fase 2. Se a partire dal 14 aprile, in Italia,   ripartirà qualche attività, dovrebbero farlo “con tutte le cautele e   le precauzioni studiate” anche i pubblici esercizi, i primi tra   l’altro a essere stati ‘chiusi’ per l’emergenza coronavirus. 

A   ritenerlo è Roberto Calugi, direttore generale della Fipe, la   Federazione che riunisce gli imprenditori della ristorazione.   L’associazione “sta dialogando con il Governo per arrivare il prima   possibile a piano di riapertura, ne va della tenuta del settore”, dice  Calugi all’Adnkronos, certo che la imprese saranno e sono già   “assolutamente attente a tutte le misure di contenimento del   contagio”.       
 Quello che rileva il direttore generale sono le tante contraddizioni   delle ultime settimane: “Così come si possono usare precauzioni in una  rosticceria o in un panificio, che oggi sono aperti, non si capisce   perché non si possa fare lo stesso all’interno di un bar o di un   ristorante”Lo stesso dicasi per le pasticcerie, che al momento   restano chiuse e “arrabbiatissime”, afferma Calugi. La proposta del   Fipe è estendere le procedure di distanziamento, con ingressi   contingentati, anche nei locali. “Farlo significherebbe tornare a dare  dignità al lavoro. Ho ricevuto centinaia di chiamate di associati   spaventati perché pensano di non aprire più. I ristoratori non hanno   più soldi e così facendo si dà per certa per certa la morte di decina   di migliaia di imprese”.        

Se così non potrà essere, la proposta è quella di consentire almeno il  take away, cosa diversa dal delivery. “Oggi si può fare delivery ma è   proibito l’asporto: non si può cucinare e consentire a un privato di   ritirare il piatto al ristorante”. Al momento, bar e ristoranti si   possono appoggiare a una piattaforma esterna, come Deliveroo, Just   eat, oppure possono organizzare il loro delivery in proprio con un   fattorino. “Non tutti possono permetterselo, e le commissioni delle   piattaforme sono alte, dal 20 fino al 30%”. (Viv/Adnkronos)  ISSN 2465 – 1222  06-APR-20 16:27

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06-04-2020

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