Coronavirus: il legislatore dimentica la ristorazione italiana
Fipe: “Dalle prime bozze che circolano del Decreto per misure urgenti di sostengo alle imprese, il Governo ignora totalmente l’esistenza di un settore, quello della somministrazione, che ha perso l’80% di fatturato anche per colpa delle follie comunicative di questi giorni”
Le imprese italiane della ristorazione e dell’intrattenimento, considerate da tutto il mondo il fiore all’occhiello dell’accoglienza italiana, sono invece trasparenti agli occhi del Governo e del legislatore italiano.
Neppure una riga e neppure un provvedimento per sostenere le imprese di questo settore, fino a ieri trainante per il turismo e l’economia italiana, sono presenti nel decreto del Governo che dovrebbe essere pubblicato domani. I pubblici esercizi (bar, ristoranti, pizzerie, locali di intrattenimento e società di banqueting) sono quelli che più di ogni altro settore hanno pagato le follie comunicative di questi giorni e oggi vengono ripagati con il silenzio più assoluto.
“I nostri imprenditori e i nostri lavoratori – afferma Roberto Calugi Direttore Generale di Fipe, la federazione italiana dei pubblici esercizi – sono stanchi di essere invisibili per i politici e il legislatore. Non si stupiscano quindi se, entrando in un bar o in un ristorante, risulteranno invisibili a loro volta”.
Ufficio Stampa FIPE Roma, 29 febbraio 2020 –