Concessioni demaniali – Confturismo alla Camera
Il 9 maggio u.s. una delegazione di Confturismo, che ha visto la partecipazione di FIPE, è stata audita presso le Commissioni VI e X della Camera dei Deputati relativamente al Disegno di Legge “Delega al Governo per la revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso ricreativo” – AC 4302.
Con il proprio documento, Confturismo ha rappresentato le proprie proposte sui vari temi toccati dalla legge, facendosi portavoce di tutte quelle imprese turistiche che svolgono la loro attività sul demanio, sia che si tratti di stabilimenti balneari sia che si tratti di attività di ristorazione, intrattenimento, ecc. che operano su spazi demaniali marittimi, lacuali o fluviali.
In particolare si è sottolineata la necessità:
– del riconoscimento in fase di gara del know how acquisito dagli imprenditori che hanno incentrato il loro lavoro e anche la loro vita su tali attività;
– della durata di almeno 30 anni per tutte le tipologie di concessioni;
– di un congruo periodo transitorio per l’applicazione del nuovo sistema, che si auspica almeno trentennale;
– di una revisione equa dei canoni, con l’eliminazione del riferimento ai valori OMI, che hanno portato alle note distorsioni e contestazioni.
Si precisa che il SIB-FIPE si è recato in audizione il 2 maggio scorso con un proprio documento, le cui indicazioni sono state riprese in quello elaborato da Confturismo.
Il DDL presentato dal Governo sul tema delle concessioni demaniali è l’ultimo di una serie che sono stati presentati negli anni passati (AC 2142 – Pizzolante, AC 2431 – Abrignani, AC 2388 – De Micheli, AC 3492 – Nastri) per cercare di risolvere la situazione delle concessioni demaniali italiane, anche a seguito della recente bocciatura della proroga delle stesse al 2020 da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, e dare così certezze alle imprese che operano sul demanio.