Home Restaurant: il testo, che dall’8 febbraio è al vaglio del Senato, viene monitorato dalla FIPE che ha predisposto una serie di ipotesi emendative per migliorare l’impianto normativo
Gli uffici della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE) hanno seguito e presidiato costantemente (con audizioni, incontri e presentazione di emendamenti) il testo della Legge dal suo ingresso alla Camera, considerandolo un primo passo verso la regolamentazione nazionale di questo fenomeno, in crescente espansione e di livello mondiale.
Il testo approvato dalla Camera dei Deputati presenta degli aspetti che vanno mantenuti, e per i quali è stata rilevante l’azione della FIPE, come:
•la previsione di limiti quantitativi all’attività (massimo 500 coperti annui e massimo 5000 euro di proventi);
•la previsione del possesso dei requisiti morali per gli utenti cuochi;
•la tracciabilità degli eventi e soprattutto dei pagamenti, che devono essere effettuati solo in forma elettronica;
•una maggiore responsabilizzazione del gestore della piattaforma che ha dei precisi obblighi di informazione;
•previsione di due decreti ministeriali per disciplinare gli aspetti dei controlli e della normativa igienico-sanitaria e prevenzione dell’alcolismo, rispettivamente in capo ai Ministero dello Sviluppo Economico e della Salute.
Vi sono però aspetti che possono essere migliorati ed implementati. In particolare:
ü la previsione della SCIA per iniziare questa attività o quantomeno di una comunicazione al SUAP comunale, atteso che l’utente cuoco deve dichiarare il possesso dei requisiti previsti dalla normativa e consentire così la circolazione delle informazioni;
ü l’implementazione dei controlli, attraverso la previsione della possibilità di accedere in quelle che rimangono pur sempre case private;
ü una maggiore specificazione per quanto attiene l’organizzazione familiare di cui può avvalersi l’utente cuoco per la sua attività;
ü una maggior precisazione in merito alle norme applicabili in tema di alcolici;
ü una limitazione riguardante le attività di ristorazione in abitazione privata in un condominio, con la previsione di una delibera dell’assemblea condominiale.
A questo scopo gli uffici della Federazione nazionale – che stanno monitorando l’iter del testo, che dall’8 febbraio 2017 è all’esame della Commissione Industria del Senato – hanno già inviato una richiesta di audizione e predisposto una serie di ipotesi emendative in relazione agli aspetti da migliorare sopra descritti.
09-02-2017