BALNEARI IN PRESSING SUL GOVERNO: CONCESSIONI, SUBITO LA LEGGE

20 Ottobre 2015

“Non dobbiamo aspettare le sentenze della Corte UE e l’esecutivo deve varare al più presto una legge organica di riforma sulle concessioni che tuteli le attuali 30 mila imprese balneari che sono il fulcro del turismo italiano” dichiara Riccardo Borgo Presidente di SIB-Fipe-Confcommercio dopo il convegno tenutosi a Rimini il 9 ottobre 2015 tra tutte le associazioni di categoria del settore che ha approvato un documento da inviare agli organi istituzionali per salvare il settore.
Non si può e non si deve continuare ad aspettare, bensì è oggi che il governo deve essere pronto con una legge sul “doppio binario” a tenere lontane le multinazionali che vogliono prendere tutto e ad assicurare lavoro ed investimenti al Paese assoggettando alla pubblica evidenza le nuove concessioni e garantendo un congruo regime transitorio a quelle attualmente vigenti.

“ Sono anni che viviamo nell’incertezza e non possiamo programmare il futuro delle nostre imprese. Ma nessuno di noi si sente stanco e smetterà mai di lottare sino a quando potremo far ripartire con decisione un settore che, malgrado tutto, continua a mantenere competitiva l’offerta e la qualità dei servizi di spiaggia in Europa e nel mondo.”.
In questi frangenti davvero delicati le associazioni rappresentative del settore mostrano unità ed, attraverso il documento approvato a Rimini, presentano un progetto condiviso agli organi istituzionali attraverso il quale si dovrà salvare un sistema di imprese e un modello organizzativo che sulle spiagge ha sempre garantito qualità, professionalità e fidelizzazione dei bagnanti. E viene ancora una volta richiesta con forza una soluzione per quelle imprese che, soffocate da canoni impossibili per l’ applicazione dei valori OMI, sono ormai sul punto di soccombere e di perdere la concessione. ” Non è possibile che lo Stato italiano, pur riconoscendo l’errore dei valori OMI, non voglia trovare una soluzione quantomeno per evitare, in attesa della definizione di un nuovo e più equilibrato sistema di calcolo, la definitiva sparizione di qualche centinaio di imprese.”

Scarica il documento approvato

20-10-2015

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