Mixer giu. 2015: Ristorazione e Rating Alimentare

6 Luglio 2015

RISTORAZIONE E RATING ALIMENTARE

I l tema della concorrenza nel settore è sempre di grande attualità, non solo per il continuo espandersi dei fenomeni di abusivismo e di concorrenza sleale provenienti da falsi agriturismi, circoli privati o feste varie, per i quali il settore segue fiducioso l’avanzamento della giusta Riforma sul Terzo Settore, che li dovrebbe ridimensionare, ma anche per le continue aperture normative offerte ad attività in sofferenza commerciale, che ledono il principio “stesso mercato, stesse regole”.

Mi riferisco alla possibilità di somministrare cibo e bevande offerte ad Artigiani e Commercianti, che Fipe contrasta, perché l’esercizio di questa attività complementare viene esercitata con vincoli e oneri meno stringenti rispetto a quelli previsti per i Pubblici Esercizi. La disparità nasce dall’esclusività delle norme del T.U. di Pubblica Sicurezza o nell’obbligo sulla disponibilità di servizi igienici per il pubblico, oltre ad altre costose attenzioni.
Chi fa un mestiere, lo deve fare alle condizioni di tutti e non subire, come capita ai Pubblici Esercizi, obblighi aggiuntivi, che si traducono in costi maggiori, che comportano handicap competitivi. L’orientamento che vorrebbe consentire a tutti di fare tutto, certamente favorirebbe il livello dei prezzi praticati, tendenzialmente in ribasso, per il diverso equilibrio delle dinamiche tra la domanda e l’offerta, ma comporterebbe una dequalificazione del mercato, un disorientamento nel consumatore, un indebolimento della specificità e dei valori dei mestieri, un disordinato sviluppo della città, il formarsi di rischi sociali variegati.

In allegato l’intero articolo a cura di Lino Enrico Stoppani su Mixer di Giugno 2015

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