CIRCOLI PRIVATI: COSA SI NASCONDE DIETRO ALLA MASCHERA DELL’ASSOCIAZIONISMO
CIRCOLI PRIVATI: COSA SI NASCONDE DIETRO ALLA MASCHERA DELL’ASSOCIAZIONISMO
I vertici di APPE, FIPE e SILB hanno fatto il punto della situazione
Oltre alla concorrenza sleale agli esercenti, ci sono problemi reali di sicurezza e salute per i consumatori
Novantotto milioni di euro di giro d’affari tra spettacoli danzanti e spettacoli di musica dal vivo per 58mila eventi. Sono i dati SIAE riferiti al Veneto relativi all’attività 2013 dei locali da ballo.
Secondo l’ufficio studi del SILB, l’Associazione Italiana imprese di intrattenimento di ballo e di spettacolo, esiste però fuori dalla visuale della SIAE e degli enti contributivi, un mare sommerso equivalente al mercato regolare, fatto di circoli privati che fanno entrare grosso modo chiunque, che non pagano contributi ai dipendenti, imposte e sfuggono agli adempimenti di legge a cui sono invece sottoposti i locali pubblici regolari.
Per costruire un percorso che possa portare a controlli più stringenti il SILB, assieme all’Associazione provinciale pubblici esercizi (APPE) di Padova, ha predisposto e distribuito ai funzionari delle polizie locali della provincia di Padova un vademecum utile per scovare e punire i falsi circoli che svolgono una attività mascherata di locale pubblico.
Le caratteristiche del falso circolo le ha spiegate durante la tavola rotonda Attilio Pecora, consulente legale SILB: <<il falso circolo si presenta con una struttura in cui c’è un investimento cospicuo, uno o più locali sotto la stessa insegna con grandi capienze – spiega Pecora – e la tessera acquistata al momento, altro indicatore chiarissimo del fatto che il circolo è tale solo di facciata. In teoria, infatti, gli associati del circolo sportivo, ricreativo o culturale dovrebbero avere la capacità e la possibilità di ritrovarsi in una realtà che vada oltre alla somministrazione di alimenti e bevande e al ballo. Questo avviene molto raramente. Recentemente il Consiglio di Stato ha chiarito con una sentenza questa realtà. Inoltre vanno tenuti sotto controllo i flussi di cassa, sia in entrata ma soprattutto in uscita, poiché non ci sarebbe, sempre in teoria, la possibilità di spartizione di utili nel caso di un circolo>>.
“Il divertimento è una cosa seria: qualità, sicurezza, regole e controlli” è il titolo del convegno coordinato da Michele Moretti e Paolo Artelio, entrambi vice-presidenti nazionali SILB-FIPE.
<<Quella che stiamo creando con iniziative come questa – ha spiegato Moretti – è una sinergia con chi ha l’obbligo di garantire la legalità: se ci mettiamo attorno a un tavolo possiamo trovare strategie comuni. L’evasione fiscale collegata ai circoli privati, che in realtà sono locali pubblici da ballo a tutti gli effetti, è solo la punta dell’iceberg. In questi casi c’è, infatti, anche una “montagna” di evasione sull’Inail, sui contributi previdenziali, sulle valutazioni dei rischi. Ogni week-end gravitano dai due ai tre milioni di persone nei locali in Italia, altrettanti nelle strutture dei circoli che non sono soggetti a tutte le normative sulla sicurezza>>.
La situazione padovana è stata, invece, tratteggiata da Andrea Cavinato, titolare della discoteca “Paradiso latino” di Campodarsego, nonché presidente provinciale del SILB padovano. <<Il convegno è stato organizzato perché nel settore si sta diffondendo sempre più a macchia d’olio una forma di concorrenza sleale ed abusiva – ha spiegato Cavinato – Viene praticata l’attività del ballo sotto l’egida di false associazioni culturali o sportive, sia in città che in provincia. Occorre il concorso di tutti perché vengano perseguiti i fenomeni di abusivismo che non coinvolgono solo il mondo universitario, ma tutte le fasce del divertimento>>.
Al convegno hanno partecipato, con ampio spirito collaborativo, tutti gli enti e le istituzioni preposte ai controlli: Guardia di Finanza, Questura, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia Locale, SIAE e vertici del Comune di Padova.
Tecno&Food 3-12-2014