ANTITRUST CONFERMA L’IPOTESI DI FIPE. NO A INSEDIAMENTO SELVAGGIO DEI P.E.
Attenzione a liberalizzare il settore dei pubblici esercizi. La misura inserita nella manovra bis in un contesto
più generale di apertura dei settori cosiddetti protetti potrebbe contrastare con provvedimenti legislativa di natura ancor più vincolante. Detto in altre parole, la liberalizzazione dei pubblici esercizi contrasta palesemente con la direttiva europea Bolkestein. A confermare l’intuizione della Fipe che ha già chiesto il cambiamento della norma è addirittura l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in un documento di pochi giorni fa indirizzato a Senato, Camera e Consiglio dei Ministri. Nel formulare alcune osservazioni in merito a talune disposizioni contenute nel decreto legge 13 agosto 2011 n. 138 recante “Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e lo sviluppo” attualmente in corso di conversione, l’Antitrust presieduto da Antonio Catricalà richiama in maniera specifica il contenuto della Direttiva Servizi, già recepita dall’Italia. Nel documento si legge testualmente: “In linea più generale, l’Autorità ritiene opportuno ribadire che un eventuale processo di valutazione della possibilità di esclusione dalle abrogazioni previste per alcune attività economiche, quale quello del comma 11 dell’art. 3 del decreto, non potrà che seguire l’indirizzo individuato dal diritto comunitario, in base al quale, nel rispetto dei criteri di non discriminazione e proporzionalità, la necessità della restrizione deve discendere da motivi imperativi di interesse generale, tassativamente e unicamente da ricomprendersi in ragioni di ordine pubblico, di pubblica sicurezza, di sanità pubblica e di tutela dell’ambiente”.
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anno 2011